“Non smetto di piangere”. Lo straziante appello di Sara Simeoni al Tg1, la campionessa olimpica è distrutta
Icona dello sport italiano, tre volte sul podio olimpico (oro a Mosca 1980), Sara Simeoni è stata la prima donna a infrangere la barriera dei due metri nel salto in alto. Elegante e riconoscibile dalla sua capigliatura riccia, è stata anche la seconda italiana a vincere un titolo olimpico, durante l’edizione del boicottaggio in Russia. Quattordici volte campionessa italiana, ha detenuto il primato italiano per 36 anni dal 12 agosto 1971 all’8 giugno 2007, quando è stato superato da Antonietta Di Martino.
Proprio l’atleta, insieme a Pietro Mennea, sono stati gli atleti a far entrare l’atletica nelle case di milioni di italiani, incollati alla tv per assistere alle loro imprese. Ancora oggi Sara Simeoni è una icona dello sport. Nel 2006 è stata portabandiera durante la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Los Angeles.
Sara Simeoni: rubata medaglia d’oro olimpica di Mosca
Il 26 febbraio 2006 Sara Simeoni è stata una degli otto atleti italiani a portare la bandiera olimpica corso della cerimonia di chiusura della XX Olimpiade invernale di Torino. Nell’estate del 2021 ha preso parte al programma televisivo di Rai 2 Il circolo degli anelli per commentare le gare delle Olimpiadi di Tokyo. E nel 2022 ha preso parte anche a Il circolo dei mondiali su Rai 1 in occasione dei Mondiali di calcio in Qatar.
In queste ore Sara Simeoni è stata derubata e ha lanciato un annuncio dalle telecamere del Tg1. Sabato sera mentre la campionessa olimpica, 70 anni appena compiuti, stava promuovendo il suo libro ‘Una vita in alto’ scritto con il giornalista Marco Franzelli è stata derubata. I ladri hanno rubato la medaglia d’oro dei Giochi olimpici di Mosca durante un furto nella sua casa di Rivoli Veronese.
“Per me quella medaglia significa anni di allenamenti, di lavoro, di scelte” ha detto Sara Simeoni al Tg1: “Non è semplice vincersi una medaglia alle Olimpiadi. Le attese, per me significa tutto. Hanno avuto modo di portarsi via tantissimi miei ricordi. Quella è una medaglia che non è neanche d’oro, per loro non significa niente ma per me molto”.
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In salvo invece i due argenti olimpici, Montreal 1976 e Los Angeles 1984, che sulle prime sembravano esser parte della refurtiva ma che poi sono stati ritrovati dall’atleta. “Per fortuna ho ritrovato i due argenti, ma dell’oro di Mosca mi hanno lasciato solo la fascetta, insieme a delusione, amarezza e sconforto”, ha detto Sara Simeoni.