PIZZA AI GRILLI CROCCANTI: LA “SPECIALITÀ” MADE IN ITALY: QUANTO COSTA
Gli insetti, a detta di molti esperti, saranno il cibo del prossimo futuro. In realtà le previsioni si sono avverate, anche se la cosa farebbe storcere il naso a più di qualcuno.
Non è proprio una cosa ” all’ordine del giorno” per noi italiani mangiare grilli ma questo avviene già , con la pizza ai grilli croccanti che tanti utenti conoscono già.
Certo, per noi italiani la pizza è un must e i napoletani, in particolare, oltre a tutti i pizzaioli della nostra Penisola, magari se leggessero un articolo simile, accuserebbero un malore.
Siamo abituati alla “nostra pizza”, quella con ingredienti naturali, pomodoro, mozzarella, olio extravergine d’oliva ma c’è una novità e non da poco.
Parliamo, come già anticipato, della pizza ai grilli croccanti, anch’essa made in Italy.
L’Unione europea, recentemente, ha dato l’ok ad alcuni novel food e abbiamo sentito parlare perlopiù della pizza con un impasto a base di farina di grilli ovvero di polvere sgrassata di grilli. Ora invece i grilli arrivano direttamente sulla pizza. Dopo il primo pane d’Italia con farina di insetti, realizzato dal panificatore Enrico Murdocco a Torino, è la volta della prima pizza ai grilli croccanti.
E’ nata a Trieste, nella pizzeria Mangiafuoco e i grilli non si trovano nell’impasto ma come farcitura della pizza. La “Grillo sparlante“, così come ironicamente è stata battezzata, è pronta per essere assaggiata nel locale di via Rismondo. Ma com’è stata creata? Intervistato da “Il Dolomiti“, Alessandro Pribaz ha dichiarato: “Qualche giorno fa, discutendo con il mio socio Umberto Barucca del più e del meno, gli è uscita di bocca come battuta: ‘Hai dei grilli per la testa?’ . Gli ho risposto ridendo. Da quella frase è poi nata l’idea di creare una pizza diversa, a base di grilli. Di recente si sente infatti parlare spesso della farina di insetti, ritenuta peraltro adatta a essere inserita anche per la preparazione della pizza, diventando una perfetta integrazione delle farine tradizionali”.
L’impastodella pizza non va toccato ma i grilli, arrostiti con olio e sale, dopo la cottura vengono apposti sulla pizza. Per chi volesse sapere com’è costituita una grillo sparlante, alla base classica viene aggiunto pomodoro quanto basta, mozzarella, fiori di zucca e grilli tostati. E il costo? 15 euro a pizza.
Si tratta di una novità che ai titolari è piaciuta ma che nessuno dei clienti, nemmeno i fedelissimi, è obbligato a mangiare. In fin dei conti, gli insetti, a nostra insaputa, li mangiamo ogni giorno, all’interno di cibi che mettiamo nel carrello quotidianamente. Il titolare di Mangiafuoco precisa che l’impatto in termini di sostenibilità di queste proteine è davvero al minimo.
Una pizza alternativa alla quale non siamo preparati ma che occorrerebbe assaggiare prima di sentenziare. In fin dei conti, mangiare qualcosa di nuovo, anche se non si tratta di grilli, per molti è già di per se una sfida ma va superata la barriera del pregiudizio, non credete?