“Non è suicidio”. Julia Ituma, la tragedia della pallavolista morta: ora parla la mamma. Il mistero
C’è qualcosa di oscuro riguardo la morte di Julia Ituma. È la mamma a non credere all’ipotesi del suicidio. Secondo la donna ci sono delle cose che ancora non riesce a comprendere riguardo il terribile decesso della figlia. Come è noto i media turchi parlano di suicidio e la cosa sembra essere confermata anche dalle autorità locali. Tuttavia la signora Elizabeth che in queste ore è arrivata a Istanbul, le cose non sono ancora certe o chiare. Accompagna dalla sorella, la madre di Julia Ituma ha cercato di vederci più chiaro e sono emerse dei dettagli scabrosi sugli ultimi attimi di vita della giovane sportiva.
La donna si è recata nell’hotel dove soggiornava Julia, insieme alla sua squadra: la Igor Novara. Da quello che riporta Repubblica, poco prima di morire Julia Ituma era al telefono con un amico e compagno di scuola nel liceo privato di Novara. Repubblica riporta che i due hanno litigato, tuttavia non erano una coppia di fidanzati, ma soltanto amici, sembra.
“Non è suicidio”, Julia Ituma: parla la mamma
Poi sembra che il giovane abbia mandato messaggi a Lucia Varela, amica di Julia per dirle cosa era successo e per sapere se la 18enne fosse tranquilla. C’è un video, terribile, che manifesta tutto il dolore della pallavolista che vaga nei corridoi dell’hotel. Secondo la madre la verità è da ritrovare proprio in quel cellulare, usato anche più tardi in camera.
Si vede in quel devastante filmato, che Julia guarda il telefono per un’ultima volta e poi in stanza, dove ha continuato a parlare con la compagna. Poi le cose si fanno torbide. Varela va a dormire e poco dopo Julia muore lanciandosi dal sesto piano dell’albergo, dicono i media turchi. Ma la signora Elizabeth non ci credere: “E la sua compagna non ha sentito niente?”.
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E ancora: “Io non sono riuscita ancora a piangere perché non ci credo ancora”. Il mistero quindi si infittisce. La madre della giovane sportiva come dicevamo, è giunta a Instanbul ed è stata accolta dalla console italiana e dai due componenti del club rimasti nella metropoli turca, il direttore sportivo e uno dei medici sociali. In giornate le donne saranno accompagnate all’Istituto di medicina legale dove la salma di Julia si trova per determinare la causa esatta della morte.