«HO CHIESTO A MIA FIGLIA DI CONTRIBUIRE A PAGARE LE BOLLETTE, ECCO COSA MI HA RISPOSTO»
Complici le atrocità in corso, ancora oggi, tra Russia e Ucraina, in tutto il mondo ci troviamo dinnanzi ad una vera e propria emergenza: quella dei rincari esorbitanti.
I costi delle bollette, come quelli di molti altri beni e servizi, sono aumentati a dismisura e sempre più gente arranca o non ce la fa ad arrivare a fine; né a pagare luce, gas e acqua.
I genitori con dei figli a carico, possono affrontare periodi bui e, solitamente, se un figlio guadagna più di un padre o una madre, potrebbe (il condizionale è d’obbligo) dargli una mano, specie se vive sotto lo stesso tetto.
C’è chi questo lo fa spontaneamente, senza rinfacci. Ci sono genitori che chiedono espressamente aiuto ad un figlio in quanto impossibilitati, per problemi economici, a pagare una bollette.
Questo è quanto successo ad una madre che si è rivolta alla figlia, chiedendole di contribuire a pagare le bollette. Curiosi di sapere com’è andata a finire?
La storia che sto per raccontarvi è riportata su Leggo.it oltre che su molti altri siti che si sono occupati del caso. Parliamo di una storia dalle tinte forti, che invita necessariamente ad una riflessione. La mamma di una ragazza di 18 anni ha deciso di parlare della sua personalissima esperienza su Mimset, una piattaforma online dedicata ai genitori e alle loro problematiche, con la speranza di poter ricevere, dagli stessi utenti, dei consigli. La donna ha raccontato analiticamente la sua storia, dicendo che la figlia, dopo aver terminato il college, ha deciso di prendersi il classico anno sabatico, in modo da riflettere su cosa voler fare da grande, iniziando a lavorare in un supermercato; un lavoro portato avanti da agosto fino a pochi giorni fa.
La ragazza, che ha soli 18 anni, riusciva a guadagnare uno stipendio mensile di 800 sterline al mese, oltre a una tessera con buoni sconto da utilizzare per la spesa nel negozio di cui era dipendente. La madre, da quando la figlia ha iniziato a lavorare, le ha chiesto di partecipare alle spese di casa con una quota di 50 sterline mensili, fino a quando la giovane ha deciso di licenziarsi, la scorsa settimana. Riprendo testualmente le parole della donna, come riportate su Leggo.it: “La scorsa settimana ha deciso di lasciare il suo lavoro, ha avuto un litigio con il suo manager e si è licenziata all’istante”.
Sul sito viene precisato che la 18enne non è rimasta senza lavoro, in quanto ha trovato occupazione in un fast-food insieme al fidanzato. Percepisce uno stipendio più basso e non ha più la possibilità di usufruire della tessera sconto che serviva alla madre per arrivare a fine mese con le spese. Ma per quale motivo la donna ha deciso di chiedere un consiglio ai genitori iscritti, come lei, sulla piattaforma?
Questo quanto da lei messo nero su bianco: “Le ho detto che dal momento che le bollette stanno aumentando e non avrò più accesso allo sconto, voglio che contribuisca di più – chiedo £ 75 al mese invece di 50. Che in realtà è meno di quanto avrei risparmiato con lo sconto”. Ma qual è stata la reazione della figlia 18enne? E’ la madre, ancora una volta, ad informaci di come si è evoluta la sua richiesta: “Si è scagliata contro di me e ha detto che non è giusto, perché dal momento che guadagna meno dovrebbe pagare meno, e che io sono fondamentalmente cattiva e orribile”.
Ma come hanno reagito gli utenti della piattaforma? Hanno preso le difese della madre o della figlia? Come avviene, solitamente, in questi casi, il pubblico si è diviso tra chi ritiene giusta la richiesta della madre e chi ha cercato di farle capire che la cifra chiesta dalla donna non permetterebbe alla ragazza di mettere da parte nemmeno un gruzzoletto di soldi. Decisamente più drastico il commento di altri utenti, che scrivono: “Non dovresti mai far pagare a tuo figlio qualcosa che un genitore dovrebbe fare gratuitamente”. E voi cosa ne pensate? Diteci la vostra, se vi va.