“Ho l’Hiv, sono sieropositiva”. Choc dal volto della televisione, la drammatica confessione sulla malattia
Qualche mese fa, prima dell’ingresso al GF Vip 7, era stato Giovanni Ciacci a parlare della sua malattia. L’esperto di moda e opinionista televisivo aveva confessato di avere l’HIV e aveva parlato della sua vita. “Hiv non vuol dire morte – aveva commentato Ciacci – Con l’HIV una volta si conviveva ma adesso si vive e questo va detto a voce alta. L’HIV è un’infezione che riguarda tutti e non riguarda solo gli omosessuali ma tutti ed è un’infezione che se non curata può portare all’AIDS e bisogna fare prevenzione”.
“Non bisogna farsi prendere dal panico se si scopre di avere l’HIV perché ci sono cure antiretrovirali che permettono di eliminare il virus dal sangue. Io mi sono curato da subito, sono stato preso in tempo, l’importante è eliminare il virus dal sangue”, aveva raccontato Giovanni Ciacci parlato della sua malattia.
HIV, Elena Di Cioccio fa coming out a Le Iene: “Sono sieropositiva”
Oggi è un altro volto della televisione a fare coming out e a parlare della sua malattia. È Elena Di Cioccio, ex volto delle Iene. Proprio dal programma che l’ha lanciata ha parlato della sua malattia. “Ciao sono Elena Di Cioccio, ho 48 anni e da 21 sono sieropositiva. Ho l’HIV, sono una di quelli con l’alone viola. Ero molto giovane quando questa diagnosi stravolse completamente la mia vita. All’inizio ho avuto paura di morire, poi di poter fare del male al mio prossimo. ‘E se contagi qualcuno?’, mi dicevo, ‘Io non me lo perdonerei mai’. Non è mai successo, non ho mai contagiato nessuno e non sono morta”.
“In questi 21 anni, mentre le terapie mi consentivano via via di vivere una vita sempre più normale, ad uccidermi è stata una smisurata vergogna di me stessa. – si legge su Biccy, che ha riportato il discorso fatto in diretta da Elena Di Cioccio – Ho vissuto la malattia come se fosse una colpa. Pensavo che tra me e l’altro, la persona peggiore fossi sempre io. Mi sentivo sporca, difettosa. Avevo timore di essere derisa, insultata, squalificata dal pregiudizio che ancora esiste nei confronti di noi sieropositivi. Così per difendermi, ho nascosto la malattia iniziando a vivere una doppia vita. Una sotto le luci della ribalta e un’altra distruttiva e depressa”.
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“Ma una vita a metà non è una vita, e ho capito che ne sarei morta se non avessi fatto pace con quella parte di me. Io sono tante cose e sono anche la mia malattia. Oggi sono fiera di me, non mi vergogno più e l’HIV è molto diversa da come ve la immaginate. Io non sono pericolosa, sono negativizzata e finché mi curo io non posso infettare nessuno. Potete toccarmi, abbracciarmi, baciarmi e tutto il resto. Se volete continuare ad avere paura, io lo accetto, però girate lo sguardo verso il vostro vero nemico. L’ignoranza”, ha concluso Elena Di Cioccio.