SALVATORE PAROLISI, LA TREMENDA NOTIZIA POCO FA SULLA MAMMA DI MELANIA REA 

Il delitto di Melania Rea, splendida 29enne, madre e moglie, uccisa a coltellate il 18 aprile 2011 per mano di suo marito, Salvatore Parolisi, condannato alla peggiore delle pene, l’ergastolo, ha sconvolto l’Italia intera che ha ben impresso il volto sorridente di Melania… un sorriso strappato per sempre ai suoi cari.

Si tratta di uno degli omicidi più efferati che la cronaca nera del nostro Paese ricordi. Parolisi è attualmente recluso nel carcere milanese di Bollate, mentre Melania, ormai da troppi anni, giace in una bara.

Facendo un salto indietro nel tempo, in tanti ricorderanno che Melania si trovava sul Colle San Marco di Ascoli Piceno con il marito, Salvatore Parolisi, 30 anni, caporalmaggiore del Rav Piceno, e la figlioletta Vittoria, di soli 18 mesi.

Fu Parolisi, intorno alle 16:34, a riferire al titolare del bar-ristorante Il Cacciatore, di non riuscire più a rintracciare la moglie, dicendo che la stessa si era allontanata per andare in bagno, mentre lui era rimasto con la piccola alle altalene.

Le ricerche sono scattate immediatamente, con la formalizzazione della denuncia di scomparsa alle 21 della stessa sera, fino a quando il 20 aprile 2011, intorno alle 14:50, nell’ufficio del centralino del 113 di Teramo arriva la telefonata di un uomo che comunica la presenza di un cadavere, rinvenuto per caso, mentre stava facendo una passeggiata nel Bosco delle Casermette, in località Chiosco della Pineta. Una scomparsa culminata in omicidio. A parlare è stata, nel 2015, la mamma della povera Melania Rea, Vittoria.

Vittoria, mamma di Melania, nel 2015 ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica, esordendo così: “Vorrei fare una domanda ai giudici di Perugia. Una sola: che cosa è la crudeltà? Per me anche soltanto uno schiaffo è un gesto crudele. Trentacinque coltellate invece a quanto pare non lo sono. Salvatore ha ucciso mia figlia, l’ha macellata con un coltello ma non è crudele. E che doveva fare perché lo si considerasse l’assassino spietato che è? Tagliarla a pezzettini? Non credo che sia stata fatta davvero giustizia per la morte di mia figlia”.

Vittoria si pone queste domande, non accettando la decisione della Corte d’Appello di Perugia di ridurre di 10 anni la pena a Parolisi. Ancora una volta, mamma Vittoria, rimasta orfana dell’adorata figlia che aveva solo 29 anni quando è stata uccisa, è pacata, ma dalle sue parole traspare la rabia e il dolore per la decisione della Corte di Appello di Perugia.

Una sentenza da lei giudicata ingiusta, non accettando quanto detto dai giudici, ossia che la figlia sia stata uccisa senza crudeltà, e tuonando: ” Non è già crudele il fatto di togliere la vita ad una persona?”. Mamma Vittoria si è lasciata andare alla descrizione dello strano comportamento adottato da Parolisi dopo la scomparsa, dicendo di averli avvertiti alle 18:00 anche s della figlia si erano perse le tracce alle 14. Hanno pensato che si fosse persa, che fosse caduta in un dirupo, fino ad apprendere da un vicino che l’avevano ammazzata. 

Mamma Vittoria e la sua famiglia hanno creduto all’innocenza di Salvatore Parolisiritenendo impensabile che un marito potesse uccidere la madre di sua figlia davanti alla bambina, aggiungendo che Melania lo aveva beccato al telefono con una e che lei aveva voluto credergli, per salvare il matrimonio.Il comportamento di Parolisi dopo la scoperta del delitto? Queste le parole di mamma Vittoria: “Come se fosse del tutto estraneo alla sua morte. Quando hanno cominciato a circolare le voci che aveva una relazione con una delle sue soldatesse gli abbiamo chiesto: “Che c’è di vero in queste storie?”. E lui sbatteva la testa contro il muro, piangeva e ripeteva: “Bugie, sono tutte bugie”. Quando l’inchiesta e i processi successivi hanno appurato che ad uccidere Melania era stato lui, i rapporti si sono interrotti. Si vedevano solo in aula ma Parolisi evitava lo sguardo di Vittoria.

Ci saremmo aspettati una parola di scusa, una spiegazione. Invece niente. Per noi quell’uomo ha avuto soltanto silenzi. Non ha soltanto ucciso mia figlia, non ci ha mai detto perché lo ha fatto. Ha continuato a negare. E ogni notte io resto sveglia a chiedermi perché Melania è stata uccisa. Perché era d’intralcio alla sua relazione con la soldatessa? O perché aveva saputo cose che non potevano essere rivelate? Sono stati fatti tanti processi ma la verità della morte di mia figlia è ancora lontana”. Riguardo alle scelte discutibili emesse in sede processuale, Vittoria ha dichiarato: “Non mi intendo di diritto ma credo che applicare il rito abbreviare ad un omicidio sia un abominio. E’ come essere al mercato: se scegli l’abbreviato ti faccio lo sconto. E a me e alle famiglie di tutte le altre vittime di delitti che riduzione fanno? Ci permettono di soffrire un po’ meno? . Un lungo sfogo, più che legittimo, dato che si trova ad essere stata barbaramente privata di sua figlia. Sulla nipotina ha speso solo bellissime parole: “ Cerchiamo di farla dimenticare e di darle una vita nuova. Io invece non vivo più. Sopravvivo”.

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