Non è l’Arena, nuovi audio di Matteo Messina Denaro. Pubblico sotto choc: cosa dicono
Matteo Messina Denaro, fuori altri audio del boss. Tutto sarebbe stato rivelato nel corso della puntata di Non è l’Arena di Massimo Giletti. Audio che non fanno che delineare uno scenario inquietante relativo ai 30 lunghi anni di latitanza del boss di Cosa Nostra. Il pubblico non poteva che restare sconvolto.
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Audio di Matteo Messina Denaro, pubblico sconvolto a Non è l’Arena. Ancora dettagli sulla vita che conduceva il boss durante il lungo periodo di latitanza. Gli ultimi audio tirano in ballo Matteo Messina Denaro e un’amica. A rivelarli in studio, Massimo Giletti al cospetto di ospiti e pubblico. Come riportato da Libero, in un audio la voce del boss affermava: “Io sono un leone ma lunedì ho la terapia…però per ora sto benissimo, molto molto bene. Amica mia ti abbraccio, ti penso. Anche oggi pomeriggio ti pensavo, anche se non ci siamo sentiti. Ma sappi che ti voglio bene. Ciao ciao, un bacione. E divertiti”. Ma non finisce qui.
Audio di Matteo Messina Denaro, pubblico sconvolto a Non è l’Arena
Un altro audio scoperto dai Carabinieri del Ros, rivela la voce del boss bloccato nel traffico durante le commemorazioni delle strage di Capaci costata la vita al giudice Giovanni Falcone: “Io sono qua, bloccato, con le 4 gomme a terra. Cioè non nel senso di bucate, ma bloccate perché sono sull’asfalto e non mi posso muovere. Per le commemorazioni di sta mina***. Porco mondo”. E concludeva “qua mi sono rotto i co..di brutto”.
Nel corso di una precendente puntata, l’intervista con un’amica di Matteo Messina Denaro davanti alle telecamere di Non è l’Arena. L’identità della donna è rimasta un mistero. Sarebbe stata la donna a chiederlo nel corso dell’intervista di Massimo Giletti. E in merito al rapporto con il boss, la donna ha rivelato che tutto avrebbe avuto inizio verso la fine del 2021 nella clinica di Palermo. Chiacchiere tra i due cominciate proprio nella sala d’attesa della clinica dove il boss era in cura e una frequentazione che ha preso sempre più spazio nel corso del tempo. In ogni caso la donna ha ammesso di non aver compreso si potesse trattare del boss latitante e di conoscere l’uomo con il nome di Andrea Bonafede.
“Non ho avvertito nessun disagio durante il pranzo”, racconta la donna, e ancora: “lui era sereno e non si nascondeva da nessuno“. Nessun presagio dunque che si potesse trattare proprio di Matteo Messina Denaro, latitante da 30 lunghi anni, che raccontava alla donna di avere un’azienda che si occupava di produzione e vendita di olio e olive: “Era una persona che vestiva molto bene e curava la sua immagine, che era molto ricercata”.