“Ci ha lasciati”. Musica sotto choc, la notizia della morte del cantante arrivata poco fa

Il chitarrista Tom Verlaine, diventato famoso nella scena punk newyorkese degli anni ’70 come frontman della rock band Television, è morto all’età di 73 anni. A dare la notizia del decesso, su Instagram, è stata Jesse Paris Smith, figlia di Patti Smith, con cui Verlaine ha collaborato a lungo. Il periodo di massimo splendore dei Television, che si separarono nel 1978, è stato segnato dagli album ‘Marquee Moon’ e ‘Adventure’.


Tom Verlaine era considerato uno dei professionisti musicali più abili emersi dal leggendario club CBGBs nel Bowery di New York, dove si fecero le ossa anche i Ramones e i Talking Heads. Sebbene siano diventati famosi grazie al movimento punk, la loro musica era più complessa di quella dei loro rivali, con Verlaine e il collega chitarrista Richard Lloyd che si scambiavano lunghi assoli e intricati riff influenzati dal jazz.

Morto Tom Verlaine

Morto Tom Verlaine, il leader dei Television lascia un grande vuoto


Tom Verlaine, all’anagrafe, Thomas Miller, era nato nel New Jersey, ed aveva adottato il suo nome d’arte in omaggio al poeta simbolista francese Paul Verlaine.Dopo lo scioglimento dei Television, Verlaine ha pubblicato una serie di album da solista. La sua canzone ‘Kingdom Come’ ha ispirato una rara cover di David Bowie contenuta nell’album ‘Scary Monsters’.

Morto Tom Verlaine


I Television erano tornati insieme nel 1992, per pubblicare un terzo album omonimo. Da allora avevano fatto sporadiche apparizioni come leggende del rock alternativo. Sebbene i Television abbiano ottenuto solo un piccolo successo commerciale e si siano sciolti dopo solo due album, Verlaine, che ha continuato a registrare diversi album da solista, ha avuto un’influenza duratura, specialmente sui suoi colleghi chitarristi.

Morto Tom Verlaine


Il suono stratificato, spesso etereo che Verlaine e gli altri membri dei Television hanno sviluppato era molto diverso dall’approccio essenziale dei Ramones e di altri protagonisti della scena punk. Ma quella scena, che includeva anche band disparate come Blondie e Talking Heads, non è mai stata così unidimensionale come spesso viene rappresentata.

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