IL SUICIDIO DOPO IL MATRIMONIO, LA TREMENDA STORIA CHE SEGNA IL CUORE
Il destino, a volte, è davvero spietato, sembrando accanirsi sempre sulle stesse famiglie. Ci sono storie che si fa fatica a credere, perché nessun regista o scrittore sarebbe capace di ideare una trama così complessa.
A volte la realtà supera, di gran lunga, la fantasia, lasciando in tutti i lettori un senso di incredulità che permane, nonostante lo scorrere del tempo. L’immagine della vittima, per il complesso quadro in cui è avvenuta la tragedia, rimane impressa in tutti coloro che, anche solo per puro caso, hanno dato uno sguardo alla notizia.
La storia che vi racconterò è davvero da brividi per una serie di circostanze davvero assurde, in cui un destino spietato ha colpito 3 membri della stessa famiglia.
E tutti, hanno fatto la stessa atroce fine. Ecco perché, nonostante i fatti siano accaduti nel 2019, se ne parla ancora, poiché simili tragedie non possono cadere nel dimenticatoio.
Immaginiamo una coppia di giovani sposi. Stanno insieme da 5 anni, sono tornati da poco dal loro splendido viaggio di nozze in Madagascar. Una storia d’amore stupenda, intensa, caratterizzata da tanta complicità. Poi, tutto ad un tratto una tragedia devastante. Samuele, 27 anni, da poco convolato a nozze con Giulia, si toglie la vita. Lo fa impiccandosi nella cella frigorifera della macelleria di famiglia, due giorni dopo essere tornato dal viaggio di nozze che così tanto aveva desiderato. I fatti, accaduti nel 2019 a Lonato del Garda, nel Bresciano, lasciarono l’intera comunità e il nostro Paese sgomenti, anche perché tutti conoscevano questo bravo ragazzo per via della sua attività.
“Sabato abbiamo festeggiato il ritorno con gli amici. Durante l’apericena abbiamo guardato foto e filmini dell’ Africa. Samuele era felice, diceva che erano stati i giorni più belli della sua vita e che l’anno prossimo saremmo andati a vedere un altro luogo speciale della terra. Per la prima volta la sera ci eravamo detti che desideravamo avere bambini”. Questo quanto dichiarato da Giulia su Repubblica, a poche ore dalla tragedia. Un racconto drammatico, di una giovane sposa rimasta già vedova, che logicamente non riesce a darsi pace.
Il suo adorato marito si è suicidato senza lasciare un biglietto d’addio, una motivazione del suo gesto. Ma in questa tragedia ce ne sono altre due. Anche il papà della vittima, a soli 52 anni, quando Samuele aveva 13 anni, si tolse la vita, annegando in un canale. Il nonno, invece, aveva posto fine alla sua esistenza buttandosi sotto un treno a 62 anni.
Nessuno dei tre aveva mai lasciato trasparire segnali di depressione o altri disturbi che potessero lasciar presagire un gesto così estremo. Cosa li ha spinti al suicidio resta, ancora oggi, un mistero. Sono stati accomunai dallo stesso atroce destino e non se ne conoscono i motivi. “L’ultimo regalo che gli ho fatto è metterlo vicino al suo papà. Samuele non si era rassegnato al distacco, adesso l’ ha ritrovato. Dopo la cremazione, deporrò le ceneri nella tomba del padre”. Queste le parole pronunciate da Giulia, all’epoca dei fatti.
Poche ore prima di togliersi la vita, Samuele aveva trascorso la mattinata con due fratelli, macellando i maiali del loro allevamento di Lonigo per le consegne della settimana in tutta Italia. Dopo il pranzo, alle 15:00, dovevano recarsi dal medico per via di un piccolo infortunio al dito di Giulia ma lei, non riuscendo a rintracciarlo telefonicamente, ha chiesto al cugino di andare vedere dove fosse, sino alla drammatica scoperta che l’ha devastata. Quando la notizia del suicidio si diffuse, si parlò della diagnosi di un probabile tumore. Non ci è dato sapere se sia stata effettivamente questa la causa del suo fortissimo gesto.