Matteo Messina Denaro, il disperato appello di Piera Maggio: “Lui sa”
Piera Maggio fa un disperato appello a Matteo Messina Denaro. La donna è convinta che l’ormai ex boss mafioso sappia dove si trova la sua Denise, scomparsa 18 anni fa a Mazara del Vallo, in Sicilia. C’è una correlazione tra la sparizione di Denise e Cosa Nostra? Piera Maggio non si arrende ed è sicura che un giorno riabbraccerà la sua piccola. Per farlo sembra intenzionata ad usare ogni mezzo possibile.
Piera Maggio e il disperato appello a Matteo Messina Denaro
Piera Maggio ha parlato ai microfoni di Adnkronos spiegando che è certa che tra sua figlia scomparsa e Matteo Messina Denaro ci sia un nesso. “Sono certa che abbia saputo cosa è successo 18 anni fa, non perché sia stato coinvolto nel rapimento, ma perché nel nostro territorio non si muoveva una foglia senza che lui sapesse”, ha spiegato Piera Maggio. Insomma secondo lei, Matteo Messina Denaro potrebbe sapere dei dettagli utili al ritrovamento di Denise Pipitone.
“Una bimba di neppure 4 anni rapita è un fatto anomalo per il nostro territorio. Per mesi la provincia è rimasta sotto i riflettori con una grande attenzione mediatica e un dispiegamento di forze dell’ordine che deve aver dato non poco fastidio ai suoi uomini e a lui stesso. Impossibile per l’uomo che controllava il territorio non scoprire cosa fosse accaduto. So che chiedo un miracolo ma voglio provarci”, ha affermato convinta la madre di Denise. “Dopo tutti gli accertamenti e le indagini del caso chiedetegli dove è nostra figlia. Se rispondesse a questa domanda potremmo finalmente arrivare alla verità”, ha supplicato Piera, rivolta ai magistrati.
“Basta con le etichette affibbiate al Sud “
La donna spera che Matteo Messina Denaro sia disposto a parlare anche come segno di pentimento di tutti i brutali reati commessi. “So che non avrò mai la possibilità di incontrarlo, ma gli chiedo di aiutarci a capire dove è Denise, a trovarla”, ha affermato Piera Maggio.
La madre di Denise si è poi soffermata sulla sua terra: la Sicilia. “I siciliani non sono tutti mafiosi e omertosi e la nostra Isola è in evoluzione, un cambiamento che si può riscontrare già tra le giovani generazioni. Ci sono zone dove lo Stato deve essere molto più presente. In parte del nostro territorio la presenza dello Stato si avverte poco e questo fa sì che alcuni non si sentano abbastanza tutelati, rassicurati. Ma questo non può portare a facili generalizzazioni, a fare di tutta l’erba un fascio”, ha spiegato.