“Addio, persona meravigliosa”. Tutta l’Italia piange per lui: è morto Biagio Conte
È morto Biagio Conte, l’angelo dei poveri di Palermo se n’è andato a 59 anni. La sua storia sembra uscita da un film. Tutto inizia dopo un’immersione nelle acque di Lourdes: quel giorno si alzò dalla sedia a rotelle e cominciò a camminare. L’uomo è stato sconfitto da un tumore al colon. Niente da fare dopo cicli di chemioterapia e un trapianto al fegato. La sua missione era per gli ultimi con la Missione di speranza e carità di via Decollati.
In qualche anno era riuscito a far diventare quel luogo un punto di riferimento per tutti gli indigenti di Palermo, ma non solo. Sosteneva ogni persona in difficoltà. “La scomparsa di Biagio Conte – fa sapere il sindaco Roberto Lagalla – lascia un vuoto incolmabile a Palermo. Anche nelle ultime ore più drammatiche tutta la città si è stretta attorno a fratel Biagio, a testimonianza del valore dell’eredità umana che oggi ci lascia e che non dobbiamo disperdere.
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È morto Biagio Conte, l’angelo dei poveri di Palermo
Resterà per me indimenticabile l’ultimo incontro di pochi giorni fa con Biagio Conte, durante il quale mi ha raccomandato di non dimenticare mai i poveri. Di fatto, un’eredità lasciata alla città da custodire con senso di responsabilità. È con questo spirito che l’amministrazione e la nostra comunità devono stare vicini alla Missione Speranza e carità che continuerà a essere un punto di riferimento per Palermo anche se da oggi dovrà fare a meno del suo fondatore, della sua guida che resterà comunque fonte di ispirazione per tutti noi”.
Un uomo che ha affermato la legalità dei diritti, dopo la legalità del diritto. Un simbolo splendente di umanità, del cambiamento possibile di Palermo. Biagio Conte è entrato nell’eternità della vita continuando a rendere eterno l’amore per la nostra città e per gli ultimi. pic.twitter.com/fKDqLYnHQY— Leoluca Orlando (@LeolucaOrlando1) January 12, 2023
Nato da una famiglia borghese, Conte ad appena 3 anni inizia a frequentare un collegio di suore in Svizzera, a seguire il collegio di San Martino delle Scale. A 16 anni abbandona la scuola e inizia a lavorare per l’impresa di famiglia. Ne seguirà una crisi spirituale che lo fa allontanare dalla Sicilia per recarsi a Firenze dove di fatto diventa un’eremita. Dato per disperso, la famiglia lo cerca addirittura a “Chi l’ha visto?”.
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Poco dopo si trasferisce in Africa come missionario, poi il ritorno nella sua Palermo. Inizia a battersi per i clochard della stazione centrale di Palermo e poco dopo riesce a usufruire di alcuni locali in via Decollati e a dare una casa a chi non ce l’ha. E’ lì che fonda nel 1993 la Missione di speranza e carità che oggi accoglie più di 400 persone in difficoltà. Un lutto che lascia sgomenta un’intera comunità.