GRAVISSIMO LUTTO NELL’ARMA. MUORE APPUNTATO 

Una tragedia ha scosso l’Arma dei carabinieri l’8 dicembre 2022, proprio nel giorno dell’Immacolata. Un decesso improvviso, arrivato come un fulmine a ciel sereno e la notizia che ha iniziato a diffondersi, divulgata dalle agenzie stampa, sino alle testate nazionali.

Un grande carabiniere, quello che vedete in foto e che, purtroppo, non fa più parte della dimensione terrena. Lui era uno di quelli che ha messo tutta la sua vita al servizio della giustizia, grazie alla sua grande professionalità fino a quando è stato stroncato alla dimensione terrena.

Il destino, si sa, a volte è davvero crudele. I carabinieri e tutti coloro che esercitano un ruolo di responsabilità, oltre che pericoloso e stressante, sanno perfettamente quanto la loro missione sia difficile.

Sono in tante le notizie di militari che, purtroppo, sono morti in servizio, così come è in forte crescita il fenomeno dei suicidi tra di loro, che sta diventando una vera e propria emergenza.

Quanto accaduto a Maurizio, lo precisiamo, non ha nulla a che vedere con il suo lavoro ma ha a che fare con la salute. Vediamo, in dettaglio, chi è la vittima e cosa è successo.

Aveva solo 57 anni, il carabiniere Maurizio Scalisi, che avete visto nella foto introduttiva dell’articolo, con indosso la sua uniforme. Era appuntato scelto del Reparto operativo del Comando provinciale di Pordenone. Purtroppo, dopo aver lottato con tenacia, combattività, determinazione, contro un brutto male che aveva scoperto di avere da circa un anno, si è dovuto arrendere alla malattia che non gli ha lasciato scampo.

Nell’ultimo periodo le sue condizioni si sono aggravate ed è stato necessario il ricovero all’ospedale Santa Maria degli Angeli, dove è avvenuto il suo decesso. Classe 1965, originario di Pordenone, si era arruolato nell’Arma nel 1984 per poi prestare servizio in vari reparti del Triveneto. Dal 2002 era stato trasferito al nucleo informativo di Pordenone, dove operava da tempo.

Una dipartita improvvisa che ha lasciato tutti i suoi colleghi devastati dal vuoto incolmabile del suo trapasso. Sino all’ultimo hanno sperato che la malattia potesse dargli tregua, pregando per lui affinché accadesse quel miracolo che, purtroppo, non è accaduto. Maurizio Scalisi non ce l’ha fatta, si è dovuto arrendere ad un male che, alla fine, ha avuto la meglio.

Sui social sono stati in tantissimi coloro che, appresa la drammatica notizaaia, hanno voluto far sentire la loro vicinanza alla moglie Roberta e alle due figlie dell’appuntato, Federica e Valentina. I funerali si sono tenuti il 12 dicembre,  nella chiesa di San Marco di Pordenone, gremita di gente, accorsa per l’ultimo saluto al valoroso carabiniere.

Ogni parola, dinnanzi ad una tragedia simile, sarebbe superflua. Sono in tanti coloro che perdono una persona cara a causa di una patologia che consuma, sino ad annientare. Restano i ricordi, immortalati nelle gesta, nei piccoli racconti di quotidianità, in scatti che parlando di una vita serena, sino all’arrivo della malattia ma nessuno, purtroppo, è in grado di far tornare in vita chi non c’è più. Un dolore incontenibile, che neppure il tempo può lenire. Sentite condoglianze ai familiari di Maurizio.

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