“Animale, stai seduto”. Choc a Montecitorio, succede di tutto durante la seduta
È bagarre in Parlamento per la discussione del decreto Rave. Colpi bassi tra maggioranza e opposizione, sul primo provvedimento del governo Meloni. E come se si fosse al mercato, alcuni deputati hanno dato il peggio di loro, facendo vergognare una nazione intera. Durante la discussione non sono state poche le volte che il Presidente della Camera Fontana è dovuto intervenire (a volte anche sorridendo) per placare gli animi dei colleghi maleducati e senza dubbio irrispettosi del luogo e della loro funzione.
È successo di tutto: urla, offese personali, minacce e anche gesti scurrili. Momenti vergognosi che avrebbero potuto ricordare una rissa da bar, o una scuola media nell’ora di buco. Come testimonia un video di Open, le cose non potevano andare peggio e probabilmente, oltre alla colpa dei diretti interessati, il dito è anche da puntare su chi quella camera forse non riesce a gestirla come dovrebbe. “Animale, statti calmo, stai seduto”, si sente durante la discussione.
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“Animale, statti calmo”, Bagarre in Parlamento: cosa è successo
Non si sa bene da chi provenga l’insulto, neanche da quale parte dell’aula e quindi da quale partito. Tutto questo mentre Marco Pellegrini, del Movimento 5 Stelle, mostra fiero il suo dito medio ai banchi del centrodestra: sembra che il deputato fosse stato attaccato personalmente poco prima. A seguire ancora tensione tra Fratelli d’Italia e Partito democratico.
Il Del Claudio Mancini prende la parola e rivolgendosi al Presidente Fontana afferma: “Il sottosegretario Delmastro delle Vedove non può fare il facinoroso dai banchi del suo gruppo”. Qualche istante dopo immancabile la replica di Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di FdI: “È nei banchi di Italia viva, gli chiedo di tenerselo”. Ma non è ancora finita.
In queste ore, dopo una sosta tecnica di un’ora tra le 7 e le 8, sono segnati altri 87 iscritti a parlare per la dichiarazione di voto finale sul decreto Rave. Le regole sono sempre le stesse: ogni deputato ha dieci minuti di tempo per intervenire. Si ricorda che per essere convertito in legge e non decadere, il testo, ha bisogno di incassare il via libera della maggioranza dei deputati della camera.