PENSIONATO UCCIDE LA MOGLIE MALATA POI SI TOGLIE LA VITA. LA TERRIBILE SCOPERTA DEL FIGLIO
Ci sono storie struggenti, difficili da raccontare anche per chi ci occupa di cronaca perché nascondono una sofferenza profonda, difficile da capire se non si è addentro.
In un mondo che tende sempre più unicamente a puntare il dito, a giudicare senza conoscere, è facile trarre le conclusioni, crocifiggere, mettere al patibolo, tacciando alcuni di essere i carnefici.
Ma chi è il carnefice e chi la vittima non sempre è così facilmente delineabile. Anzi, ci sono casi in cui è impossibile distinguere o, peggio ancora, si tratta di due vittime.
Due modi diversi di soffrire, cui è stata posta la parola fine in modo crudo, netto, spietato, ma pur sempre tragico. La storia che sto per raccontarvi sta facendo il giro dei social e dei siti web.
Il sentimento di tutti gli utenti è unanime: sconvolgimento, stupore, amarezza. Si sarebbe potuto far qualcosa per evitare quanto accaduto? Forse è questo che in tanti si chiedono.
Nelle scorse ore a Firenze, un pensionato 80enne ha scritto un biglietto, contenente delle scuse, indirizzate a familiari e conoscenti, per quello che avrebbe fatto. Lo ha collocato in bella vista, affinché tutti potessero immediatamente notarlo e leggerlo, sin dall’apertura della porta d’ingresso dell’abitazione in cui viveva con la moglie, gravemente malata.
Gli inquirenti, in queste ore, sono al lavoro, incessantemente, per ricostruire cosa è accaduto nella casa in cui la coppia viveva e sinora l’ipotesi più plausibile è che il pensionato abbia prima ucciso la moglie, per poi suicidarsi. Si tratterebbe, dunque, di omicidio-suicidio. E’ caccia al movente. Anche su questo, chi indaga, non sembra avere grossi dubbi. L’uomo, in preda alla disperazione, perfettamente conscio dell’evolversi della malattia della moglie, sua coetanea, di origini francesi, arrivato a prendere questa drastica decisione.
Il caso è stato ripreso da molti quotidiani tra cui La Nazione. Le forze dell’ordine che hanno fatto irruzione nella villetta a schiera nel quartiere fiorentino di Coverciano, in cui la coppia viveva da tantissimi anni, sono arrivati a questa pista proprio sulla base del bigliettino in bella mostra all’ingresso dell’appartamento in cui si è consumata la duplice tragedia che ha posto fine alla vita di un marito e una moglie.
L’anziano aveva messo nero su bianco un messaggio rivolto ai familiari. Una breve frase: “Chiedo scusa per questo gesto”, per poi uccidere la compagna e farla finita. Per far luce sugli ultimi istanti di vita dei due, il pubblico ministero Marco Mescolini ha disposto tutti gli accertamenti necessari a ricostruire l’omicidio-suicidio. Stando alle testimonianze dei vicini di casa dei due ottantenni morti, tutti conoscevano le gravi condizioni di salute dell’anziana ma nessuno avrebbe mai immaginato che potesse verificarsi tutto questo. A guidare la mano del marito, la disperazione legata all’immaginarsi la sua vita senza la moglie amata accanto. L’80enne era consapevole del fatto che non le rimanesse molto da vivere, fino a quando, anche lui, si è ammalato proprio dello stesso male della compagna.
Secondo gli investigatori, con dei lacci, l’avrebbe soffocata per poi suicidarsi con un cavo elettrico. E’ stato il figlio 52enne della coppia, che aveva sentito i suoi genitori ieri mattina, accordandosi di andare a trovarli nel pomeriggio per stare del tempo insieme, a fare la terribile scoperta. Quando è arrivato in casa, era troppo tardi, in quanto i cadaveri del padre e della madre erano sul pavimento e, ovviamente, qualsiasi tentativo di soccorso, a quel punto, era vano. Sul caso continuano ad indagare gli inquirenti, con la speranza di trovare nuovi elementi utili.