ITALIA: DEVASTANTE NUBIFRAGIO POCO FA. STRADE ALLAGATE E PERSONE INTRAPPOLATE NELLE AUTO
Nel mondo in questi giorni si stanno verificando una serie di tragedie che stanno sconvolgendo l’opinione pubblica nazionale. Si tratta molto spesso di incidenti stradali, o peggio ancora morti improvvise a causa di malori di varia natura. Si tratta di tragedie che segnano intere comunità e vengono anche riprese dalla stampa, proprio a causa del loro interesse mediatico che provocano. In questo periodo appunto sono tanti i fatti che stanno sconvolgendo le nostre comunità.
Ma come abbiamo avuto modo di imparare nel corso di questi anni anche il maltempo può causare dei drammi assurdi, come ad esempio accaduto pochi giorni fa a Ischia, dove un violento nubifragio ha fatto staccare una colata di fango dalla montagna che è precipitata a valle, uccidendo purtroppo 12 persone. E in queste ore il maltempo è tornato a colpire.
VIOLENTO NUBIFRAGIO
Secondo quanto si apprende dalla stampa locale e nazionale un violento nubifragio ha colpito la provincia di Grosseto nelle scorse ore, producendo tantissimi danni. Dopo una stagione in cui la siccità l’ha fatta da padrone, adesso stiamo assistendo a fenomeni meteo sempre più estremi, che stanno mettendo in ginocchio il Paese.
Nella mattinata del 6 dicembre fortissime piogge hanno interessato la zona che va da Campagnatico a Casal di Pari causando non pochi problemi alla viabilità della Grosseto-Siena. Forze dell’ordine, Vigili del Fuoco e soccorritori si sono messi subito al lavoro per cercare di prendere il controllo della situazione e limitare il disastro.
Uno smottamento si è verificato nei pressi di Monte Antico, nel territorio comunale di Civitella Paganico costringendo le autorità a chiudere la linea ferroviaria Grosseto-Siena. Un episodio particolare ha interessato gli stessi Vigili del Fuoco, che hanno dovuto fare i conti con il ribaltamento di una cisterna che trasportava mille litri di gasolio: il veicolo è rimasto fermo nell’acqua e semisommerso all’interno del torrente Gretano. I “Caschi Rossi” hanno ancorato il pesante mezzo con un cavo d’acciaio ed è stato anche aperto un varco con un escavatore per far defluire meglio le acque.