RENATO BALESTRA, LE CAUSE DELLA MORTE
Una notizia devastante per il mondo dell’alta moda, quella in cui ha lasciato un vuoto incolmabile con la sua improvvisa dipartita. Renato Balestra si è spento ieri sera a Roma, all’età di 98 anni.
Lo stilista del blu, che vestì dive e regine, era nato del 1924 a Trieste in una famiglia di architetti e ingegneri, approdando al mondo della moda per una scommessa fatta con gli amici.
Da ragazzo non pensava certo alla moda, studiando pianoforte e frequentando la facoltà di ingegneria per far contenti i suoi. Dopo una scommessa persa con i suoi compagni questi, a sua insaputa, inviarono un bozzetto di Renato, riguardante un abito da donna, al Centro Italiano della Moda di Milano.
Venne scelto per una collezione di alta moda e da lì ebbe inizio la sua lunghissima carriera che lo ha consacrato tra gli stilisti più grandi, più apprezzati d’Italia e del mondo.
Il resto è storia, dato che ha Balestra ha scelto di vivere nella Capitale, aprendo il primo atelier in via Gregoriana, pur creando la maggior parte delle sue collezioni nella sede di Via Sistina, sino al trasferimento nello spettacolare villino in stile liberty in Via Cola di Rienzo. Poche ore fa, la notizia del suo decesso.
Come riportano le due figlie Fabiana e Federica, che insieme alla nipote Sofia si occupano da tempo della gestione del marchio, Renato Balestra era malato da tempo e negli ultimi anni aveva diminuito le sue apparizioni, per forza di cose. Il mago del blu, il decano dell’alta moda, è diventato il designer preferito di molte star del cinema.
Disegnò i costumi per Ava Gardner in La contessa scalza, per Gina Lollobrigida in La donna più bella del mondo, per Sophia Loren in La fortuna di essere donna, per Candice Bergen in L’ultimo avventuriero, per Shirley Jones, Micheline Presle e Giorgia Moll in L’intrigo. Ma anche le divise per il personale di bordo dell’Alitalia e dei treni Orient Express. E l’abito da sposa della principessa Noor Hamzah di Giordania per le sue nozze con il principe Hamzah bin Hussein, figlio del Re Hussein di Giordania.
Lo stilista diede i natali ad un nuovo colore, il Blu Balestra, un blu brillante, magico e senza tempo, che ancora oggi è simbolo indiscutibile della Maison. Renato ha utilizzato non a caso questo colore, dato che è stato scelto in onore della madre. Queste le parole dell’amato stilista: “Ricordo mia madre che raccontava di me da piccolo e diceva che mi dava cinque o sei vestiti e io sceglievo sempre quello blu”.
E’ stato lui ad inventare la famosa tecnica della “pittura ricamo”, che lo ha visto per tanti anni sperimentare con i materiali più disparati, dipingendo su ogni tipo di tessuto, così come suo è il merito di aver portato in passerella un nuovo concetto di femminilità, forte e meno remissiva. Nella sua lunghissima carriera, non solo vestiti d’alta moda, ma anche fragranze, trucchi, valige, occhiali, articoli per la casa. Nel 2014 Renato Balestra aveva rischiato la vita in un terribile incidente.
In quel caso, mentre apriva lo sportello per mettersi alla guida della sua Mercedes, parcheggiata sul marciapiede, alle sue spalle è sopraggiunto un autobus dell’Atac che ha sfiorato la carrozzeria, piegando lo sportello. Un terribile episodio in cui si è visto la morte in faccia. Purtroppo ieri sera, 26 novembre, alle 21:00 il cuore di questo grande stilista ha cessato di battere in una clinica romana. I suoi funerali si terranno nella mattinata del 29 novembre, alle 12:00, nella chiesa di Santa Maria del Popolo.