UN INTERO PAESE SOTTO CHOC, NICOLA È MORTO A SOLI 8 ANNI

Il mondo è costellato di incidenti fatali che si sarebbero potuti evitare se solo si fosse stati più attenti. In quanti sono i piccoli che perdono la vita perché non essere stati attentamente vigilati dai loro genitori o da chi si sarebbe dovuto prender cura di loro?

Bastano pochissimi istanti per stroncare una giovane vita e, purtroppo, le tragedie aventi per protagonisti i minori, sono davvero numerose. La lista va ad allungarsi continuamente, indice di una vera e propria emergenza.

I pericoli sono sempre dietro l’angolo, questo si sa, ed è per questo che occorre star bene attenti ai potenziali fattori che potrebbero causare, in men che non si dica, un dramma immane.

Un esempio è quanto accaduto al piccolo Nicola, un bambino di soli 8 anni che ha perso la vita in un modo davvero atroce. I genitori, devastati dalla perdita prematura e improvvisa del loro adorato figlio, chiedono verità e giustizia.

Nicola non fa più parte del mondo terreno ma è doveroso ricostruire quanto è accaduto per evitare che ulteriori tragedie vadano a colpire vittime innocenti, proprio come lui.

Oggi, 27 giugno 2012, nei prati del Canton Grigioni, in Svizzera, in pochi istanti si è consumata una tragedia davvero terribile che è già finita sulle principali testate e sui siti di cronaca. Un contadino, alla guida di un trattore munito di falciatrice, stava falciando l’erba dei suoi campi, intorno alle 15:00. Tutto ad un tratto, quel campo vicino a Davos, si è trasformato in un luogo infernale.

L’uomo ha fatto retromarcia, è andato indietro col trattore senza guardare se dietro di lui avesse via libera. Non controllando la presenza di un eventuale ostacolo che potesse interferire con la sua manovra, ha travolto e falciato il piccolo Nicola, che era proprio alle sue spalle.

Coloro che si sono trovati ad assistere a questa terribile scena, tra il panico, lo choc, il terrore negli occhi, hanno immediatamente allertato i soccorsi ed, in pochi minuti, sul posto sono giunti un’ambulanza e un elicottero della Rega, il soccorso alpino svizzero. Sin da subito, i soccorritori hanno intuito la gravità della situazione, date le profonde ferite riportate dal piccolo.

Si è tentata una corsa disperata al Pronto Soccorso dell’ospedale cantonale di Coira ma, dopo poche ore dall’arrivo nel nosocomio, il piccolo è spirato. Un’intera comunità è sconvolta per l’accaduto, facendo fatica a credere che questo bellissimo bambino, benvoluto da tutti, sempre sorridente, educato, diligente, giaccia in una bara bianca per colpa di una distrazione.

Trattandosi di un minore, al momento le autorità hanno preferito mantenere il massimo riserbo, lasciando che la comunità si stringa ai genitori della vittima, devastati dal dolore. Intanto, è stata aperta un’inchiesta per far luce sull’accaduto, al fine di ricostruire, con dovizia di particolari, gli istanti precedenti la tragedia. Per assistere il padre e la madre di Nicola, oltre che il conducente del mezzo che ha investito il bambino, si è optato per un gruppo di esperti in assistenza psicologica. Il supporto degli specialisti è determinante perché tutti sono in stato di choc. Intanto le indagini proseguono e da esse potrebbero emergere elementi utili a delineare l’accaduto.

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