“Aveva l’inizio della vita davanti agli occhi”. L’italia piange Benedetta Quadrozzi, morta per un malore a soli 18 anni
La giovane Benedetta Quadrozzi è morta a soli 18 anni. La ragazza ha avuto un malore durante una partita di tennis a Frosinone, dove era residente. Tutti avevano capito che le speranze per Benedetta erano molto flebili, ma tutti comunque hanno scongiurato la morte fino alla fine. La giovane si è accasciata durante la partita, dopo aver detto a tutti di non sentirsi bene. Naturalmente il primo a soccorrerla è stato il maestro presente sul campo. A quel punto, allertate le autorità, è arrivato velocemente l’ambulanza dell’Ares 118.
Da qui il trasporto all’ospedale “Spaziani” di Frosinone e successivamente il trasferimento al “Bambino Gesù” di Roma. I genitori di Benedetta Quadrozzi ci hanno creduto fino alla fine: la mamma avvocato e il padre agente di commercio, l’hanno stimolata fino alla fine. “Le hanno fatto ascoltare la musica”, hanno raccontato fonti vicine alla famiglia. Poi ad un tratto la terribile notizia: per la ragazza non c’era più nulla da fare.
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Benedetta Quadrozzi è morta a soli 18 anni
Lutto per tutti i compagni di scuola del liceo Turriziani, per quegli stessi che avevano tenuto una veglia di preghiera nella chiesa di Santa Maria. Ora tutto passa in mano ai carabinieri, anche se tutto sembra derivare da una terrible casualità del destino. Tuttavia, bisognerà capire se qualcosa non ha funzionato nella macchina dei soccorsi e se le certificazioni fossero in regola.
Ma come è prassi dire, questi sono atti dovuti. La cosa che fa rabbia, è che subito dopo i soccorsi prestati al circolo, il cuore aveva iniziato di nuovo a battere, tuttavia il danno cerebrale avrebbe causato un edema ed è stato quello ad uccidere infine la povera Benedetta.
Stefano Peruzzi, l’insegnante del circolo, ha dichiarato di aver praticato le manovre salvavita e avere utilizzato il defibrillatore – che è obbligatorio in ogni struttura sportiva – fino all’arrivo dell’ambulanza. La giovane era iscritta al quinto anno del liceo classico “Turriziani” ed era appassionata anche di musica, oltre che di tennis come tutta la sua famiglia. Una morte atroce che lascia solo un grande vuoto per amici e parenti.