VA DAL PARROCO E GLI CHIEDE 20€, LUI GLIELI NEGA: LA REAZIONE LASCIA BASITI
Non c’è mai limite alla crudeltà umana, poco ma sicuro. Ormai si tende a far guerra per ogni cosa, anche quando non ce n’è bisogno e le buone maniere sembrano essere dimenticate.
Premettendo che gli scandali ecclesiastici, finora spesso taciuti, lentamente stanno venendo fuori, va precisat che ci sono tanti parroci di buon cuore che, con vocazione, decidono di intraprendere il loro percorso al servizio del bisognosi.
Un compito non certo facile, il loro, che devono cercare di diffondere concetti come pace, perdono, dialogo, ascolto, generosità, altruismo. Sono tutti concetti semplici a dirsi ma che, in pochi, mettono in pratica.
In un mondo sempre più flagellato dal materialismo, dall’individualismo, mettersi al servizio degli altri equivale, spesse volte, a incassare, da sopra, tanta sofferenza fisica e verbale.
Non sempre chi dona disinteressatamente, riceve in cambio, quanto meno, il rispetto; quello che non dovrebbe mai mancare, in nessun ambito. Quanto accaduto nel 2020 in Italia è indice che c’è tutto un modo da rivedere .
I fatti si sono svolti a Chivasso, in provincia di Torino, dove un clochard ha fatto vivere momenti di autentico terrore ad un povero parroco. Il senzatetto si sarebbe recato presso il Duomo cittadino, chiedendo dei soldi al parroco. Il sacerdote, che lo conosceva già, dato il suo tono indisponente, ha deciso, contrariamente ad altre volte, di non corrispondergli il denaro che chiedeva.
A quel punto, in preda ad una furia incontrollabile, dinnanzi al rifiuto del religioso, l’uomo ha cominciato a mettere a soqquadro la sacrestia, ha gettato per terra la spazzatura, oltre a candele e parametri sacri. Una violenza esplosa all’improvviso e incontenibile che nessuno è riuscito, in quel frangente, a domare, temendo anche un’aggressione da parte del clochard, in evidente stato di alterazione.
Ancora pieno di rabbia, con gli occhi intrisi di vendetta, si è recato nella vicina chiesa di San Giovanni e, armato di una spranga, ha distrutto la cassetta con le offerte della Caritas, oltre a danneggiare un’acquasantiera. Una scena davvero assurda, avvenuta sotto gli occhi del viceparroco don Valerio d’Amico che ha immediatamente allertato i carabinieri affinché potessero effettuare le dovute indagini.
Quale sia il movente che ha spinto il senzatetto a comportarsi in questo modo è ancora un’incognita. E’ bastato davvero un rifiuto a scatenare un vero e proprio raid? Su questo dovranno far luce coloro che si stanno occupando del caso che non è isolato. Sono diverse le minacce fisiche e verbali e gli atti vandalici compiuti negli edifici religiosi. A Torino, ad esempio, un italiano 49enne, dopo aver fatto irruzione nell’ufficio parrocchiale della Chiesa di Santa Caterina da Siena, di via Sansovino, presentandosi senza mascherina e guanti, ha seminato terrore tra i presenti.
Allo scopo di spaventarli e portare a segno il colpo programmato, ha minacciato il sacerdote e due sue collaboratrici per farsi consegnare tutto il denaro in loro possesso e questo è stato solo l’ultimo degli episodi estorsivi subiti dal parroco. Ogni volta il 49enne si recava in chiesa con una scusa per ottenere del denaro. Se inizialmente si trattava di pochi spiccioli, col passare del tempo ha iniziato a trovare scuse sempre più inverosimili, come la nascita o la morte di un figlio. L’uomo è finito in manette.