Roberto Saviano, cosa è successo dopo l’insulto a Giorgia Meloni
Giorgia Meloni non si tiene quella parola. Correva il mese di dicembre del 2020, quando davanti alle telecamere di Piazzapulita in onda su La7, Roberto Saviano si era riferito anche alla Meloni con un appellativo non troppo felice, espresso nell’ambito di una discussione sul tema dei migranti e sulla politica relativa alla gestione dei porti italiani.
Giorgia Meloni denuncia Roberto Saviano. Il passaggio della trasmissione “incriminato” è quello in cui l’autore di Gomorra, parlando della morte di un bambino della Guinea durante una traversata nel Mediterraneo, affermò: “Vi sarà tornato alla mente tutto il ciarpame detto sulle ong: “taxi del mare”, “crociere”… viene solo da dire bastardi. A Meloni, a Salvini, bastardi, come avete potuto? Come è stato possibile, tutto questo dolore descriverlo così? È legittimo avere un’opinione politica ma non sull’emergenza”.
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Giorgia Meloni denuncia Roberto Saviano dopo l’infelice epiteto
Non si fa fatica a immaginare il vortice di polemiche e attacchi nei riguardi del noto giornalista e scrittore italiano che pare si sia lasciato andare con parole al vetriolo rivolte agli esponenti del centrodestra, compresa dunque anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Alla luce dei fatti, Roberto Saviano, si dovrà presentare alla prima udienza del processo per diffamazione intentato da Giorgia Meloni, dopo il rinvio a giudizio del giudice deciso nel novembre 2021. (Otto e mezzo, Lilli Gruber contro Lina Palmerini per Giorgia Meloni).
“Saviano mi puntava il dito in faccia dicendo ‘non vi mollo, non vi mollo’. Non credo sia un comportamento consono a un’aula di tribunale e in tanti anni da avvocato non mi è mai capitato”, ha affermato l’onorevole Andrea Delmastro Delle Vedove, legale di GIorgia Meloni, dopo il rinvio a giudizio dello scrittore. “Il gup ha definito esorbitante, rispetto al diritto di critica politica, l’epiteto ‘bastarda’ mentre Saviano in aula ha rivendicato le sue parole”.
Sulle pagine de La Stampa è stata pubblicata una lettera-appello di Burhan Sonmez, presidente della Pen International, che rivolgendosi proprio a Meloni ha chiesto di ritirare la denuncia, andando incontro ai ringraziamenti di Roberto Saviano che ha confermato la richiesta di “grazia”.