TERREMOTO DI MAGNITUDO 5.9, SI REGISTRANO ALMENO 6 MORTI E DIVERSI FERITI
I terremoti o sismi, da sempre, sono tra i fenomeni naturali più temuti dagli italiani. Essi sono causati dalla liberazione e dalla propagazione di energia attraverso onde sismiche in conseguenza all’attivazione di una faglia.
La posizione sotto la superficie terrestre da cui ha inizio il terremoto è chiamata ipocentro, mentre quella direttamente sopra di essa sulla superficie terrestre è chiamata epicentro.
I terremoti si classificano solitamente in base alla loro intensità o alla loro magnitudo, quantificate, rispettivamente, tramite la scala Mercalli e la scala Richter.
Ogni volta che un terremoto si manifesta, è inevitabile l’ondata di panico tra la popolazione che teme seriamente per la propria salute e per la portata dei danni che il fenomeno potrebbe provocare.
La terra ha tremato ancora con l’inevitabile ondata di paura che si è diffusa. Vediamo cosa sta accadendo proprio in queste ore in Nepal , dato che la situazione è in costante aggiornamento.
Sei persone sono rimaste uccise e altre cinque ferite in un terremoto di magnitudo 5.9 che ha scosso ieri il Nepal occidentale ed è stato avvertito anche nella capitale indiana New Delhi. Il sisma ha avuto ipocentro a 15 chilometri di profondità ed epicentro vicino Dipayal, 340 km a ovest della capitale nepalese Kathmandu. Il terremoto ha colpito alle 2:12 ora locale (le 21:27 in Italia) ed è stato avvertito anche in tutto il nord dell’India.
Il bilancio, in costante aggiornamento, è al momento di 6 persone sono morte nel distretto occidentale di Doti, inclusi tre membri di una stessa famiglia. Questo ciò cheha diramato il capo della polizia locale Rajendra Dhamala. Per il momento, sono 5 le persone ricoverate dopo aver riportato ferite. Diverse abitazioni sono state danneggiate e le autorità locali stanno ancora valutando l’entità dei danni. Questo è soltanto l’ultimo di una lunga serie di sismi che da, oltre mille anni, colpiscono la regione asiatica, dovuti a un effetto domino di tensioni che si accumulano e trasferiscono lungo la faglia nepalese.
In diverse occasioni gli esperti hanno sottolineato quanto il fenomeno sia diffuso proprio in quest’area che, decenni dopo decenni, ha dovuto fare i conti con questi fenomeni, per molti aspetti, imprevedibili, anche di magnitudo moltop iù elevata, che hanno seminato morti, feriti, distruzione. Basta ricordare, andando a ritroso, i due terremoti che hanno colpito il Nepal nel 2015.
All’epoca ci furono danni ingenti della capitale, legati, a detta degli esperti, alla notevole energia del terremoto, ma anche alla posizione della faglia (che arriva proprio sotto la città) e alla sua scarsa profondità, alla direttività della rottura (verso la capitale) e alle caratteristiche geologiche dell’area , dato che Kathmandu è costruita su sedimenti di un antico lago, che determinano l’amplificazione dello scuotimento sismico.
Già all’epoca gli esperti che si occupano del monitoraggio dell’area avevano illustrato l’elevato rischio sismico della zona, lanciando un monito: quello che i tali fenomeni sarebbero stati più intensi nel corso degli anni a venire. E così si sta verificando, con l’inevitabile ondata di paura che dilaga tra la popolazione. Ovviamente la speranza è quella che non ci siano ulteriori vittime. Vi terremo in costante aggiornamento.