Rave di Modena, l’intervento improvviso di Giuseppe Conte
In queste ore non si fa altro che parlare del rave party di Modena e dello sgombero, disposto dal ministro dell’Interno del governo Meloni, Matteo Piantedosi. E questo mega raduno organizzato per festeggiare Halloween è diventato uno dei temi principali della politica, infatti diversi esponenti hanno rotto il silenzio sulla vicenda. Uno dei primi a intervenire è stato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che sui social ha anche postato un filmato che riguardava le fasi live dello sgombero della manifestazione.
Inoltre, a proposito del rave party di Modena e del successivo sgombero da parte delle forze dell’ordine senza fortunatamente momenti di tensione, Salvini ha scritto: “Modena, sgombero e sequestri in corso al rave party. Pugno duro contro droga, insicurezza e illegalità. È finita la pacchia”. Sul social network Twitter parola anche al vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri: “La saggezza e l’esperienza del ministro Piantedosi sono una risorsa per l’Italia e per la legalità”. Polemica la reazione del leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte.
Rave party di Modena e sgombero: le reazioni dei politici
Il rave party di Modena è stato interrotto e c’è stato lo sgombero intorno alle ore 10 del 31 ottobre. Gli impianti che trasmettevano la musica sono stati spenti e non c’è stata tensione né scontro con la polizia. Coloro che stavano prendendo parte all’evento hanno abbandonato il capannone e lo hanno anche pulito. Una volta compreso il pericolo, visto che la struttura era considerata pericolante, i ragazzi sono andati via. Il sito Repubblica ha raccolto la testimonianza di una giovane: “Abbiamo reagito nella maniera giusta, non vogliamo lo scontro”.
Tornando ai politici, Giuseppe Conte ha affermato: “Ok stretta sui rave, ma governo spieghi Predappio. Ben vengano azioni mirate a maggiore prevenzione e contrasto dell’illegalità, ma allo stesso modo ci aspettiamo dal titolare del Viminale e dal Governo una parola chiara sulla sfilata delle duemila camicie nere di Predappio, dove inni fascisti e braccia tese hanno evidenziato, qualora ve ne fosse bisogno, la labile linea di confine che divide la ‘nostalgia dall”apologia”. Felice il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
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Bonaccini ha affermato: “Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato a una soluzione positiva che ha permesso di tornare a una situazione di normalità rispetto a un evento organizzato illegalmente e in un capannone inagibile, uno spazio, quindi, che non poteva essere utilizzato in alcuna maniera. l prefetto, il questore, il sindaco di Modena, oltre ovviamente al ministro dell’Interno, coi quali sono rimasto in contatto in queste ore”.