“Cosa gli sta succedendo”. Memo Remigi, si scopre dopo lo scandalo delle palpate
Memo Remigi, arriva la prima nota ufficiale dopo l’esclusione dalla Rai: il cantante ha raccontato la sua verità. In queste ore, tra tante dita puntate contro, ci sono personaggi del mondo dello spettacolo che stanno provando a difenderlo senza evitare di condannare il gesto. Tra questi Caterina Collovati: “Memo Remigi, classe 1938, signore gentile, d’altri tempi, cantante e compositore di testi che hanno fatto innamorare migliaia di coppie – afferma Collovati – è nel mirino delle critiche, perché reo in diretta tv di aver toccato il lato B di tale Jessica Morlacchi”.
“Cantante, sua collega nel programma di Rai 1 ‘Oggi è un altro giorno’. Mi rifiuto di vedere del torbido in quella mano rugosa, che dopo aver cinto la vita della collega per la posa imposta dalla scena, cade avvizzita lungo il fianco della cantante”. “L’unica palpata degna di nota Memo Remigi la riserva ai tasti del pianoforte che suona ancora magistralmente”. Memo, da subito, aveva bollato la cosa come goliardata.
Memo Remigi parla per la prima volta: “Sono distrutto, ora ho bisogno di riposo”
“Ci tengo però a precisare che quanto accaduto, sicuramente mal riuscito rispetto ai suoi intenti, era soltanto un gesto innocente e scherzoso nei confronti di una stimata collega di lavoro. Mai avrei compiuto un gesto che, ripeto, aveva un intento esclusivamente ludico e che non avrei mai pensato potesse essere equivocato in qualcosa di molto più grave”.
Ma dal punto di vista di Jessica Morlacchi non è andata proprio: “Sono molto dispiaciuta e mi aspettavo almeno delle scuse immediate. Non che si inventasse delle menzogne”. Memo, dopo giorni di silenzio, è tornato sull’argomento. “Sono moralmente distrutto. Alla mia età non è facile superare il grave stato d’animo in cui la azienda Rai, alla quale ho legato tutta la mia vita artistica, mi ha ridotto. Il provvedimento, con il quale sono stato espulso da un programma a cui stavo dando la collaborazione più convinta ed entusiastica”.
“Mi pare ingiusto per la sproporzionata gravità della condanna inflittami, senza neppure aver sentito le mie ragioni e considerato le mie scuse. Mi rasserenano tuttavia le centinaia di messaggi di stima e di solidarietà espressi a mio favore anche da persone interne all’azienda. Ora ho bisogno di riposo, di silenzio e di cure, sperando di riprendere le mie forze e la mia tranquillità. Ho, comunque, dato mandato all’Avv. Giorgio Assumma di Roma di esaminare, sotto il profilo legale, la via più idonea per la tutela della mia dignità di uomo e di artista”.