Pensioni, cosa è ‘opzione uomo’ per lasciare il lavoro a 58 anni
In pensione a 58 anni: questa è la proposta di Giorgia Meloni. La nuova premier, ancora non in carica, ma a tutti gli effetti in pectore, sta muovendo i primi passi al governo. Come anticipato in campagna elettorale, l’idea della leader di FdI (ma in realtà, in parte, anche dello stesso Draghi), è quello di estendere Opzione Donna, anche al genere maschile. Ma cosa succede in pratica? Si tratta di una manovra che permette di ritirarsi in pensione anticipata a 58-59 anni con 35 di contributi (e ricalcolo dell’assegno tutto contributivo), proprio come già accade per Opzione Donna.
Giorgia Meloni vorrebbe prendere due piccioni con una fava: realizzare una promessa elettorale (la flessibilità in uscita), senza mandare troppo in tilt i conti. Come riporta Valentina Conte del Corriere della Sera, l’idea è quella di permettere a chiunque di anticipare l’uscita e trascorrere più anni in pensione, pagando però una penalità in linea col principio di equità verso le nuove generazioni (che sono già tutte nel contributivo).
In pensione a 58 anni, questa è la proposta di Giorgia Meloni
Si partirebbe da gennaio 2023, avvero alla fine di Quota 102 (che scade a dicembre) e le regole sarebbero semplici. Si va in pensione con 67 anni di vecchiaia (e con 20 di contributi) oppure 42 anni e 10 mesi di contributi a prescindere dall’età (un anno in meno per le donne).
Essendo già attiva Opzione Donna – come pure Ape sociale, la misura assistenziale-ponte per i lavoratori o disoccupati più in difficoltà – che scade il 31 dicembre, l’idea del governo è quella di prorogarla, addirittura renderla strutturale ed estenderla a tutti. La Meloni a riguardo ha detto: “Vanno combattute le ingiustizie del sistema pensionistico”. E su Opzione Donna: “Un meccanismo simile potrebbe essere studiato per le pensioni degli uomini”.
La nuova premier poi punta a congelare l’età d’uscita di vecchiaia a 67 anni per sempre, senza farla variare con l’aspettativa di vita (dal 2027 tornerà a salire, secondo la Ragioneria). Stessa cosa per i 42 anni e 10 mesi, bloccati dalla Lega nel governo Conte I solo fino al 2026. Ma sarà d’accordo la Lega che invece vuole anzi scendere a Quota 41 anche a dispetto del costo esagerato della manovra?