UMILIATA DAI SUOI STESSI GENITORI NEL GIORNO DEL SUO FUNERALE

Ci sono genitori che non accettano delle forti scelte, compiute dai loro figli, ponendo in essere, nei loro confronti, le peggiori umiliazioni e, se la crudeltà è agli eccessi, perdura anche dopo che il figlio ha lasciato prematuramente il mondo terreno.

Uno degli argomenti più dibattuti, ancora oggi che siamo alle soglie del 2023, è quello della transessualità, considerato un argomento tabù da molta gente che è piena di pregiudizi.

Senza documentarsi, così, giusto per parlare, si preferisce semplicemente insultare, aggredire verbalmente e fisicamente, creando traumi psicologici che un soggetto si porterà dietro a vita.

Cosa fare se un figlio è transessuale? Come vi comportereste? E’ un argomento che divide, in quanto per molti genitori, quelli che amano incondizionatamente il sangue del loro sangue, non ci sono problemi di alcun tipo.

Per molti altri, purtroppo, vige la repulsione che non conosce limiti e che si manifesta apertamente sotto forma di tortura quotidiana, proprio come in un caso accaduto ad agosto 2014.

Bisogna partire da un concetto che non è forse chiaro a tutti. Trans, come riporta il nostro dizionario, significa che l’identità di genere di un individuo non concorda con il sesso assegnatogli alla nascita. L’identità di genere può corrispondere completamente all’altro sesso oppure può collocarsi al di fuori della categoria solo maschile o solo femminile (in quest’ultimo caso si parla di “identità di genere non binaria”).

La storia di Nicole è davvero terribile. Ad Avenza, nei pressi di Massa Carrara, un giovane 36enne, che aveva scelto di chiamarsi Nicole per rivendicare la sua indole femminile, è morto dopo aver combattuto contro una lunga malattia che, alla fine, ha preso il sopravvento su di lui. Nicole, il giorno del suo funerale, è stata posta nella bara, per volontà dei suoi genitori, vestita da uomo.

L’ennesimo affronto, l’ennesima umiliazione post- mortem, dato che era transessuale da 20 anni. Parlando della realtà e non di un film, i tempi di metabolizzazione della transessualità da parte dei genitori, nati in un’altra epoca, possono essere piuttosto lunghi ma qui si parla di non accettazione delle scelte sino alla fine dei giorni terreni del loro figlio. Hanno deciso di metterlo in una bara come lui non avrebbe mai voluto, ossia vestito da uomo, in giacca e cravatta.

Nicole ha lottato per due decenni, pur di rivendicare la sua vera identità e alla fine, cosa ha ottenuto? L’ennesimo affronto, al quale i suoi amici di una vita non ci sono stati, ritenendo che il vestito da uomo fosse un travestimento. Il suo non è stato uno sbaglio, non doveva pentirsi di nulla, né ravvedersi di nulla. Aveva semplicemente scelto di essere così.

E’ tempo, per i genitori, di aprirsi al dialogo, alla comunicazione, all’ascolto dei propri figli, che già di loro subiscono inaudite crudeltà quotidiane. E’ il tempo del cambiamento, senza stare a rispolverare le foto apposte sui vecchi album di una volta; quelli in cui Nicole era un bimbo. Solo quando si accetteranno per davvero le scelte dei figli, si potrà parlare di vero amore. E voi, come la pensate a riguardo?

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