REDDITO DI CITTADINANZA CANCELLATO DA SUBITO: ECCO COSA STA SUCCEDENDO
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è la trionfatrice delle elezioni politiche di domenica 25 settembre che segnano, in generale, il trionfo del centrodestra.
Una vittoria cui sono conseguite inevitabili polemiche, anche piuttosto pesanti, con commenti al cianuro, di coloro a cui proprio non è andata giù la Meloni. C’è chi l’ha definita un “ritorno al fascismo”.
Ma non è più tempo di discutere, dato che il nuovo esecutivo avrà un sacco di temi da dover affrontare con urgenza, in un’Italia posta in ginocchio dalla crisi economica e finanziaria in corso.
In primis, dovrà discutersi l’annosa e rognosa questione reddito di cittadinanza. Cosa ne sarà del cavallo di battaglia del M5S? Sono in tante le famiglie preoccupate per le sorti del sussidio.
Ricordiamo che il reddito di cittadinanza è una misura di politica attiva del lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale. Coloro che lo richiedono e che ne diventano beneficiari, si obbligano a seguire un percorso personalizzato di inserimento lavorativo e di inclusione sociale.
Le sorti del reddito di cittadinanza sono appese alla decisione del nuovo governo che, molto probabilmente, sarà guidato proprio da Giorgia Meloni. Quest’ultimo, senza dover necessariamente aspettare la nuova legge di Bilancio, potrebbe cancellare immediatamente il Rdc. Istituito con il Decreto Legge n°4 del 28 gennaio 2019 dalla Repubblica Italiana, cavallo di battaglia del governo Conte 1, il reddito di cittadinanza è un diritto acquisito, per cui dovrà essere garantito fino a scadenza naturale (18 mensilità) a coloro che lo percepiscono da prima della riforma, o comunque fino a quando se ne soddisfano i requisiti.
Come ormai noto, è l’Inps che valuta se la domanda presentata dal cittadino possiede i requisiti di legge per poter ricevere il tanto discusso sussidio. Se la domanda ha esito positivo, al percettore del Rdc viene consegnata una carta prepagata ricaricabile, che può essere utilizzata per acquistare beni e servizi oppure per prelevare denaro contante entro un tetto massimo mensile.
Il beneficiario del RdC, come sappiamo, può essere inoltre convocato dai Centri per l’impiego per sottoscrivere un Patto per il Lavoro o dai Comuni per sottoscrivere un Patto per l’Inclusione sociale. Come detto in precedenza, pur trattandosi di un diritto acquisito, il governo che si formerà nei prossimi giorni potrà iniziare ad effettuare una prima scrematura, risparmiando un be po’ di risorse. Lo può fare, avvalendosi degli strumenti che ha già a disposizione, quindi rafforzando i controlli, incrociando i dati in possesso delle varie amministrazioni.
Il nuovo esecutivo può, in questo modo, chi può lavorare ma non lavora perché non vuole perdere il sussidio, distinguendolo da chi, invece, non è al momento un profilo appetibile al mercato del lavoro, ad esempio in quanto ha una scaesa formazione. La maggior parte degli attuali beneficiari del reddito di cittadinanza, inoltre, percepisce il reddito di cittadinanza da più di 18 mesi, e ciò significa che sono nel secondo o persino nel terzo -periodo di percezione della misura.
La normativa, per questi, stabilisce che il reddito di cittadinanza vada tolto a coloro che rifiutano anche una sola offerta di lavoro congrua (un solo rifiuto, invece, è consentito nei primi 18 mesi). Il nuovo governo, solo con gli strumenti attualmente a sua disposizione, potrebbe smascherare i cosiddetti furbetti del reddito di cittadinanza, così come coloro che lavorano in nero, prendendo il sussidio. Si avrebbe un forte sfoltimento dei beneficiari della misura, senza la necessità di aspettare la Legge di bilancio 2023.