“L’hanno trovata impiccata nel garage”. Annamaria, morta a 60 anni: “C’è qualcosa che non torna”. È giallo
Morte di Annamaria D’Eliseo, continuano le indagini. Correva il 15 luglio quando il corpo della donna è stato trovato privo di vita. Il ‘caso’ di Lanciano non si è ancora concluso, nonostante tutto abbia fatto pensare fin da subito a un gesto definitivo e volontario da parte della 60enne.
Morte di Annamaria D’Eliseo, trovata impiccata nella sua casa a Lanciano. Il ritrovamento del corpo privo di vita della 60enne nel garage ha scosso l’intera comunità. Tutto farebbe pensare che la donna abbia deciso volontariamente di togliersi la vita, ma la conferma attende i risultati del prelievo del DNA del marito indagato per omicidio volontario.
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Morte di Annamaria D’Eliseo: le indagini sul marito
Il marito di Annamaria D’Eliseo, Aldo Rodolfo Di Nunzio, un uomo di 70 anni e vigile del fuoco in pensione e sul suo coinvolgimento o meno in merito alla morte della moglie gli inquirenti stanno proseguendo nelle dovute e opportune indagini per fare luce sul caso. Al momento si sa che lo scorso 15 luglio sarebbe stato il marito della collaboratrice scolastica defunta ad aver raccontato di aver trovato il cadavere della moglie una volta rincasato.
L’uomo, proseguento nel racconto, ha riferito di aver adagiato sul pavimento il cadavere di Annamaria, ormai privo di vita, per poi chiamare le squadre dei soccorritori del 112. Ma alcune elementi di indagine hanno aperto anche un’ulteriore pista oltre quella del suicidio: il ritrovamento intorno al collo di Annamaria di un filo elettrico e la presenza di tracce di sedazioni nel sangue e negli organi interni della donna come risultato degli esami tossicologici.
Per quanto riguarda l’indagato, si apprende che la difesa è stata affidata agli avvocati Fiorenzo Cieri e Claudio Nardone e che l’uomo ha sempre respinto ogni responsabilità personale sui fatti. I cinque figli della coppia, invece, sono patrocinati dall’avvocato Elisabetta Merlino.