ANZIANO SUBISCE NUMEROSI FURTI IN POCHI MESI, PERDE LA PAZIENZA E SPARA

La piaga dei furti nelle campagne sta mettendo letteralmente in ginocchio un settore; quello dell’agricoltura, che deve fare i conti con un’infinità di altri problemi; in primis i cambiamenti climatici.

Se l’estate torrida e l’assenza di precipitazioni hanno distrutto interi raccolti, gettando nella disperazione chi vive dei prodotti della sua terra, come se non bastasse, si sono aggiunte le alluvioni, che hanno continuano a distruggere.

A questo vanno a sommarsi i furti di mezzi, materiale ferroso, rame, paletti e raccolti, al punto che, in diversi casi, non vedendo altra via d’uscita, diversi coltivatori si tolgono la vita.

C’è chi si diverte a rubare, privando dei frutti di un intero anno il legittimo proprietario e chi chiede aiuto alle istituzioni per porre fine a questo fenomeno sempre più dilagante.

C’è poi chi pensa di farsi giustizia da solo. Anche in questo caso, l’opinione pubblica è divisa tra coloro che non ritengono eccessivo il comportamento messo in atto contro i ladri, e coloro che si dimostrano solidali, immedesimandosi in quell’agricoltore disperato.

Quanto accaduto tempo fa ad Acireale ne è un esempio lampante. Come sappiamo il territorio è noto per la produzione di spettacolari e profumatissimi agrumi. Proprio il furto di limoni in un agrumeto privato, è alla base di un duplice omicidio. La tragedia si è consumata a Pennisi, una zona periferica di Acireale. Qui due catanesi, Vito Cunsolo e Virgilio Cunsolo Terranova, rispettivamente di 30 e 29 anni, sono stati ritrovati privi di vita in un casolare sito all’interno di un agrumeto.

Sin da subito sono scattate le ricerche da parte dei carabinieri della compagnia di Acireale per far luce sull’accaduto. In men che non si dica, il caso è stato risolto con il fermo di un agricoltore, Giuseppe Battiato. Sottoposto ad un incalzante interrogatorio, il coltivatore ha confessato il duplice omicidio, motivando il reato da lui commesso con l’esasperazione legata al continuo verificarsi di furti dei limoni nel suo agrumeto.

Ovviamente gli inquirenti si sono fatti un’idea delle modalità con cui si è consumato il duplice omicidio. Stando ad una loro ricostruzione, pare che Battiato fosse appostato per cercare, una volta per tutte, di cogliere in flagrante i ladri dei suoi limoni. Dopo averli finalmente individuati, avrebbe esploso diversi colpi di pistola contro di loro, freddandoli. Per sbarazzarsene, avrebbe collocato i due cadaveri su una carriola per limoni, trasportandoli sotto una palma nana e, infine, avrebbe completato il tutto, coprendo i due corpi con dei teli plastificati.

Battiato, in sede di interrogatorio, ha riferito agli agenti di aver esploso 3 colpi con una semiautomatica Browing calibro 7,65. L’uomo ha aggiunto che per paura di subire ulteriori minacce e furti, teneva sempre con sé, sotto il cuscino, l’arma che ha utilizzato per uccidere i due giovani.

Sin da quando la notizia è iniziata a circolare, in tantissimi, tra parenti e amici, si sono riversati nell’area collinare dove sono stati ritrovati cadaveri ed è stato necessario l’intervento dei soccorritori in quanto in molti hanno accusato malori dinnanzi alla scena agghiacciante alla quale hanno assistito. Ancora una volta, torna in evidenza la legittimità o meno dell’utilizzo di un’arma quando ci si sente in pericolo.

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