NEONATA TROVATA MORTA IN OSPEDALE TRA I RIFIUTI
Storie agghiaccianti, da brividi; storie dinnanzi alle quali non si ha neanche la forza di parlare perché nessuna parola potrebbe mai consolare due genitori rimasti orfani della loro bambina.
Nel mondo, purtroppo, ci sono persone che non si fanno problemi ad uccidere i loro figli, ad abbandonarli, considerandoli un intralcio alla loro felicità e alla loro vita.
Ma non dobbiamo dimenticarci che, per fortuna, dall’altro lato della medaglia c’è chi ha un desiderio innato di diventare genitore e che è al settimo cielo quanto il test di gravidanza segna la fatidica parola “incinta”.
L’attesa, l’ansia, le preoccupazioni, i sogni che, pian piano, stanno divenendo realtà; la cameretta che prende forma, i vestitini nell’armadio, la stanzetta tinteggiata di colori femminili o maschili.
Lentamente, ingannando con i preparativi il tempo, si arriva la giorno del parto ma non sempre, poi, le cose vanno come previsto. E la storia che vi racconterò vi lascerà, ne sono certa, completamente sconvolti.
Il cuoricino di Everleigh Vittoria ha cessato di battere nell’ospedale di Boston. La piccola, nata prematura, ha manifestato, sin da quando è venuta al mondo, dei seri problemi di salute e i medici hanno fatto l’impossibile per tenerla in vita. Nonostante tutto, la piccola guerriera non ce l’ha fatta e si è spenta per sempre a soli 14 giorni di vita. La coppia ha trascinato in Tribunale l’ospedale di Boston e il motivo è sconvolgente. Non potranno mai piangere la loro piccolina, alla quale non hanno potuto dare una sepoltura perché del suo corpicino non si sa più nulla.
E’ andato disperso, per errore, tra i rifiuti dell’ospedale, forse scambiato per biancheria sporca. Questa l’idea che i poliziotti si sono fatti. E’ probabile che possa essere stato gettato tra gli scarti e, una volta finito in discarica, incenerito. Cosa può esserci di più atroce di quanto accaduto a questa coppia? Com’è possibile che sia potuto accadere tutto questo alla loro bambina? C’ è qualcuno che doveva vigilare e non lo ha fatto? Di chi è la colpa?
Sono tante le domande a cui, ancora oggi, non si riesce a trovare una risposta. Nonostante le ricerche che si sono protratte per tanti giorni, in discariche e centri smistamento rifiuti ospedalieri, del cadavere di questo piccolo angelo non si è mai saputo nulla. Un dolore nel dolore, troppo difficile da sopportare. I genitori, giustamente, pretendono giustizia e verità.
Lo fanno non solo per la loro bambina ma affinché il colpevole o i colpevoli che, ricordo, sono ancora a piede libero, vengano rintracciati, pagando a caro prezzo quanto commesso, affinché nessun altro genitore possa mai dover provare una ferita ogni giorno più lacerante, come quella che stanno provando loro.