“Non si può morire così”. Andrea, 34 anni, lo strazio degli amici: il suo corpo trovato in casa
Tragedia a Ariano Polesine, in provincia di Rovigo: un uomo di 34 anni, Andrea Mancin, è stato trovato morto in casa. A causare il decesso, con molta probabilità, un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo. All’arrivo dei medici del 118 la situazione era già irreparabile: l’uomo era già morto e non è stato possibile far altro che constatare il decesso. Sotto choc l’intera comunità dove Andrea era conosciuto e stimato. Un collega di lavoro, Alex Beltrame, ha voluto lasciare un messaggio sui social.
“Ieri pomeriggio alle 14 abbiamo finito il turno di lavoro, ci siamo salutati in spogliatoio e ti ho detto dai dai che venerdì siamo in riposo, ne mancano solo due, poi stamattina mi sveglio e non ci sei più! Fai Buon viaggio Andrea, abbraccia mio papà! Addio Collega”. Andrea era molto conosciuto in tutta la zona, persona definita molto solare e disponibile, lavorava nel Ferrarese come carrellista alla Kastamonu Italia di Codigoro.
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Ariano Polesine, Andrea Mancin, 34enne trovato morto in casa
Tantissimi i messaggi che sono arrivati. “Nessuno mai ci spiegherà perché te ne sei andato così in fretta – scrive Maury – Ma voglio solo sperare se è vero che esiste nell’aldilà un’altra vita che tu possa viverla al massimo della felicità. Ciao ragazzo”. “Abbiamo passato solo un anno alle medie insieme, però mi ricordo eri simpatico e molto gentile”.
E ancora: “Mi spiace davvero, non so cosa sia successo, ma davvero mi sento molto molto triste. Condoglianze alla famiglia, alla fidanzata, a tutti”. “Oggi – fa eco Sara Ruzza, consigliere comunale di Taglio di Po – è uno di quei giorni dove certe domande non trovano risposta. Sono senza parole. Troppo presto Andrea. Troppo presto”.
“Andrea Voglio ricordarti così, te ne sei andato troppo giovane e da quando eri bambino che io e tè abbiamo sempre avuto una grande intesa, e il nostro motto era sempre quello: Andrea padea che magna con la scudea, e giu’ a ridere, non riesco proprio a crederci che non ci sei più”.