ANGELA CELENTANO, IL TEST DEL DNA: IL COMUNICATO DELL’AVVOCATO
Il giallo che ruota attorno al caso della piccola Angela Celentano, la bimba di 3 anni scomparsa, in circostanze misteriose, il 10 agosto 1996 sul monte Faito, ha da sempre interessato fortemente i telespettatori.
In tanti hanno preso a cuore Angela, di cui si sono perse le tracce nel corso di una gita, organizzata da gruppo di preghiera, a cui tutta la sua famiglia aveva preso parte.
Da allora sono passati 26 lunghi anni ma papà Catello, mamma Maria e le sue dure sorelle non hanno mai perso la speranza di poter ritrovare la loro “bimba” che oggi avrebbe 29 anni.
Nonostante i disperati appelli rivolti nel corso di diverse puntate della trasmissione Chi l’ha visto e sulle principali emittenti, ad oggi, non è arrivato nulla di vero che potesse ricondurci alla piccola scomparsa, fino a quando una segnalazione, proveniente dal Messico, ha riacceso i riflettori su questo caso dal forte clamore mediatico.
Ricorderemo tutti la foto di Celeste Ruiz, giunta anch’essa dal Messico, nel 2013, e poi rivelatasi un fake. A giugno, ancora prima della diffusione della age progression, ossia della ricostruzione, tramite un software di ultima generazione, dell’aspetto che Angela avrebbe ora, una nuova segnalazione, giunta dal Messico, è sembrata una pista decisamente da approfondire.
Si tratta della foto di una ragazza molto somigliante, in particolare, ad una delle sorelle Celentano, cui si aggiungono altri indizi: il neo sulla schiena che accomunerebbe (il condizionale è d’obbligo) Angela con la giovane donna che risiede in Messico e il fatto che la famiglia della stessa aveva, all’epoca della scomparsa, rapporti con la Campania e, in particolare, con Vico Equense, dove i Celentano risiedono.
Che si tratti per davvero della piccola scomparsa a soli 3 anni dal monte Faito? Ancora presto per dirlo. Intanto, l’avvocato Ferrandino, legale della famiglia Celentano, in collegamento nel corso della trasmissione Mattino Cinque, condotta da Federica Panucci, che ha ripreso il via dopo la pausa estiva, prendendo la parola, ha fatto delle importanti dichiarazioni.
Ferrandino ha spiegato: “Ora dobbiamo fare tutti gli accertamenti necessari, noi di questa ragazza e della sua famiglia conosciamo tutto, bisognerà poi verificare se i dati acquisiti sono utili per giungere ad una conclusione. Il risultato finale è quello dell’acquisizione del Dna. E’ stata una scelta di non passare attraverso le autorità perché l’attività è più rapida e non ci servono le autorizzazioni della magistratura”.
Il legale ha proseguito: “Ci aspettiamo di ricevere a momenti il liquido per poter individuare il Dna, e nel momento in cui arriverà lo porteremo in un laboratorio e nel giro di pochi giorni avremo la risposta. Se la risposta sarà positiva avviseremo tutte le autorità. Sembrerebbe che ci sia una coincidenza temporale fra la venuta dei genitori di questa ragazza in Italia e poi la comparsa di questa bambina nel territorio”.
“Andiamo abbastanza cauti, ma c’è speranza”, questa la parola con cui papà Catello e mamma Maria hanno concluso il collegamento con la Panicucci. Ovviamente la prudenza, dopo varie segnalazioni e piste rivelatesi errate, è doverosa, in attesa di approfondire, si spera quanto prima, con la prova del Dna, quella per ritenuta la prova suprema, se effettivamente quella ragazza sia proprio Angela. Solo così si tratterebbe di una clamorosa svolta e della risoluzione di uno dei casi che più ha appassionato e tenuto col fiato sospeso gli italiani.