“Una morte terribile”. Alessandra, il suo dolce sorriso si è spento a 20 anni, a pochi passi da casa
Stava facendo jogging con un amico: un suv li ha travolti. Lei, Alessandra Arletti (20 anni) è stata sbalzata per diversi metri ed morta sul colpo. Lui si trova ricoverato in terapia intensiva prognosi riservata all’ospedale civile di Baggiovara. Erano le 19.30 quando i ragazzi stavano correndo lungo traversa San Giorgio, una delle arterie principali della periferia di Carpi attraversata da diverse strade di campagna, una zona abitualmente frequentata da ciclisti e podisti. L’auto era condotta da un uomo di 60 anni, risultato negativo all’alcol test.
L’incidente si è verificato giovedì 1 settembre tra via Traversa e via Bersana. L’automobile, condotta da un uomo di 60 anni residente in zona, li ha travolti in pieno. L’impatto tra la Jaguar bianca e i giovani è stato violentissimo: la 20enne Alessandra Arletti è stata sbalzata in aria e poi scaraventata a terra sull’asfalto, mentre il giovane di 19 anni che si allenava con lei è finito nel fossato riportando gravi traumi alle gambe e al torace: ancora non è fuori pericolo.
Alessandra Arletti morta, travolta da un suv mentre faceva jogging
La polizia locale dell’Unione Terre d’Argine sta analizzando ogni aspetto della vicenda e soprattutto la dinamica dell’incidente. Già all’arrivo dei soccorsi per Alessandra Arletti non c’è stato nulla da fare: troppo gravi le ferite riportate nel terribile impatto. La polizia locale, chiamata per i rilievi di legge, è rimasta a lungo sul posto: e in un primo momento è stato difficile rintracciare la famiglia della giovane che non aveva documenti con sé al momento dell’incidente. (Foto tratta da Corriere.it)
Alessandra Arletti frequentava l’istituto per geometri Guarini di Modena ed era all’ultimo anno. Il suo sogno era diventare geometra come il papà. Federica, sorella maggiore della ragazza, la ricorda su Instagram in una foto che la ritrae sorridente. “Mi hai lasciato un vuoto immenso, vola in cielo amore mio”, si legge. Oltre alla sorella, la giovane lascia il padre, geometra, e la madre. La ragazza viveva con la famiglia in via Cadamosto, ed è morta a pochi chilometri di distanza dalla sua abitazione.
“Bella, timida, gentile, seria e dolcissima”, così la ricordano le persone che la conoscevano. “Salutava sempre con il sorriso ed era amatissima dalla famiglia e dai suoi amici”, racconta un’amica. Il dolore che si unisce alla rabbia per un incidente che poteva essere evitato secondo chi frequenta e vive nella zona. “È una strada pericolosa”, dicono a gran voce i residenti.