Pensioni, la batosta per gli italiani: ecco cosa cambia dal 1° settembre 2022
In questo periodo, si sa, gli italiani stanno facendo i conti con qualcosa che non si aspettavano minimamente, ovvero una nuova crisi economica scaturita dalle ostilità che si sono venute a creare ad Est dell’Europa, specialmente in Ucraina, entrata in contrasto con la Russia per le ragioni che tutti conoscono. La situazione ha portato al deteriorarsi dei rapporti tra il governo di Mosca e tutto l’Occidente, Italia inclusa, questo perchè molte nazioni europee e gli stessi USA hanno introdotto sanzioni contro la Russia.
Nello scorso mese di luglio come si sa ci sono state diverse novità per quanto riguarda le pensioni. In primis milioni di italiani hanno ricevuto il bonus di 200 euro, una misura fortemente voluta dall’Esecutivo per venire incontro alle difficoltà economiche della gente, poi ci sono state altre misure come il bonus carburanti che hanno aiutato chi si vedeva in difficoltà. E dal primo settembre prossimo cambieranno ancora le cose per quanto riguarda le pensioni.
La batosta per gli italiani
Dal prossimo 1 settembre gli italiani dovranno stare attenti a verificare la propria situazione contributiva, perchè se si dimentica di fornire i dati reddituali quest’anno si andrà incontro ad una amarissima sorpresa. Lo ha spiegato chiaramente l’Inps con una circolare, che avvisa tutti i percettori di pensione.
“Sulle pensioni che siano, in tutto o in parte, collegate al reddito (ad esempio, integrazione al trattamento minimo, maggiorazione sociale, pensione ai superstiti) i cui titolari, nonostante i solleciti, non abbiano ancora fornito i dati reddituali relativi all’anno 2019, nei prossimi mesi di agosto e settembre verrà applicata una trattenuta di circa 11 euro, per le pensioni integrate al minimo, o pari al 10% della pensione, per quelle di importo superiore” – questo l’avviso dell’Inps.
In sostanza si dovrà essere in regola con la dichiarazione dei redditi per il 2019, e chi non lo farà entro la data del 15 settembre rischia di vedersi revocato totalmente il trattamento previdenziale “per l’anno di riferimento e al recupero dell’indebito calcolato” – così conclude l’Inps il suo comunicato.