Papa Francesco, la decisione è appena stata confermata: milioni di fedeli sconvolti
Papa Bergoglio si è sempre dimostrato un Pontefice in controtendenza rispetto alla tradizione vaticana. Già dall’inizio del suo suo Pontificato ha sempre cercato di rompere con le tradizioni, promuovendo invece un rinnovamento da tanti auspicato. Ancora una volta ha sopreso tutti con una decisione in netta controtendenza rispetto alle abitudini del Vaticano.
In occasione dell’importante festa dei santi Pietro e Paolo, il Pontefice ha pubblicato una Lettera Apostolica intitolata “Desiderio Desideravi”, che per molti è stata vista come l’ennesimo ‘colpo basso’ al fronte più conservatore in Vaticano. Nel testo di questa sua missiva ci sono importanti prescrizioni per il futuro: ecco cosa ha detto.
La lettera di Papa Francesco
Mercoledì 29 giugno Papa Francesco ha pubblicato una Lettera Apostolica in cui sostanzialemente ha esortato, con un fermo richiamo, il Concilio Vaticano II a mettere da parte le polemiche in merito al rito liturgico per privilegiare il messaggio dello Spirito alla Chiesa. In sostanza Papa Bergoglio ha ribadito ancora una volta la direzione che la Chiesa deve percorrere, allontanandosi dalle vecchie posizioni ormai obsolete di chi vorrebbe un ritorno al rito precedente al Concilio.
Il Pontefice si è espresso sul punto con grande franchezza: “Vorrei che la bellezza del celebrare cristiano e delle sue necessarie conseguenze nella vita della Chiesa non venisse deturpata da una superficiale e riduttiva comprensione del suo valore o, ancor peggio, da una sua strumentalizzazione a servizio di una qualche visione ideologica, qualunque essa sia”.
Dopo la pubblicazione del Traditionis custodes, mediante il quale si è posto un netto freno rispetto alle celebrazioni della cosiddetta messa in latino, Papa Francesco compie un ulteriore passo avanti nella sua opera di riforma della Chiesa. Il Pontefice ha esortato tutti a riflettere sul vero scopo della liturgia, che non è quello di “cerimoniale decorativo o mera somma di leggi e precetti“, ma occorre riscoprire la bellezza della celebrazione liturgica senza eccessi nè nell’uno che nell’altro senso.