“Una ragazzina di 14 anni è morta”. Tragedia sulle montagne russe: la carrozza si stacca durante il giro
Tragedia sulle montagne russe in Danimarca. Siamo nel parco divertimenti di Tivoli Friheden ad Aarhus, vicino a Copenaghen. Qui quella che doveva essere una giornata di svago si è trasformata in un terribile momento quando è morta una ragazza di 14 anni. Dopo di lei anche un altro ragazzo si è fatto male, ma per ora la sua prognosi seppur riservata non lo mette in pericolo di vita. Ma cosa è successo? Sembra che si sia staccata l’ultima carrozza delle montagne russe dove i due ragazzi erano saliti.
A raccontarlo è direttamente il direttore del parco a tema Henrik Ragborg Olsen all’emittente Tv2. “Si è staccata la parte posteriore ed è rimasta appesa sotto il resto del treno”, ha aggiunto. Poco dopo, i vigili del fuoco hanno liberato le persone rimaste intrappolate sulla giostra dopo l’incidente. Immediatamente la polizia danese ha aperto un’inchiesta per individuare le cause dell’incidente e ha chiuso fino a nuovo avviso il parco dopo averlo evacuato.
Tragedia sulle montagne russe in Danimarca: morta una ragazza di 14 anni
Da quello che racconta il Copenhagen Post, il tredicenne portato in ospedale è rimasto ferito alla mano, ma per ora non sembra nulla di grave. “Abbiamo sgomberato il parco e stiamo fornendo assistenza psicologica alle persone che hanno assistito all’incidente. Questo vale sia per il personale che per gli ospiti e i familiari”, ha detto il direttore del parco. Tragedia sulle montagne russe.
Quelle in questione si chiamano Cobra, sono lunghe 400 metri e raggiungono velocità fino a 70 chilometri all’ora, secondo quanto si legge sul sito web del parco. Tra l’altro, l’incidente di queste ore non è il primo di questo tipo nel parco. Andando a spulciare i documenti si scoprirà che nel 2008, poco dopo la sua apertura, una carrozza del Cobra si staccò dalla parte anteriore dalle montagne russe, ferendo quattro giovani alle mani e alle braccia.
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Uno di loro ebbe una commozione celebrale. In quell’occasione l’indagine rivelò un errore di fabbricazione. Ora si ripete praticamente la stessa cosa e la domanda sorge spontanea: è di nuovo un problema di fabbricazione?