Naufragio della Costa Concordia: respinto il ricorso di Schettino
Nessuno sconto, non c’è stata nemmeno alcuna revisione per il comandante Francesco Schettino. A scrivere la parola “fine”, almeno salvo colpi di scena, i giudici della Corte europea, attraverso un provvedimento firmato e notificato appena qualche giorno fa. Come rende noto “Il Mattino” è stato rigettato il ricorso difensivo di Schettino, per presunte violazioni dei diritti di difesa dell’imputato. Dunque è stata confermata la condanna firmata dalla quarta sezione penale della Cassazione, presieduta dal giudice Vincenzo Romis.
Naufragio della Costa Concordia: respinto il ricorso di Schettino
La condanna dell’ex comandante Francesco Schettino a 16 anni di reclusione per il naufragio della Costa Concordia non ha violato i diritti e le libertà sanciti dalla Convenzione europea. La Corte europea di Strasburgo dei diritti dell’uomo ha respinto giorni fa il ricorso che era stato presentato dai legali di Schettino, unico imputato per il tragico evento avvenuto il 13 gennaio del 2012, nel quale persero la vita 32 persone e 157 rimasero ferite.
Nessuna novità sul verdetto visto il rigetto arrivato da Strasburgo
A maggio del 2017, i giudici della Suprema Corte hanno confermato la condanna maturata a carico di Schettino in primo e secondo grado, per il naufragio della Concordia: 16 anni di carcere nei pressi dell’Isola del Giglio. Un verdetto sul quale non ci saranno novità, visto il rigetto arrivato da Strasburgo, che conferma la validità del lavoro svolto. La condanna per il naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose pronunciata dalla Corte di Appello di Firenze, era stata emessa dalla quarta sezione penale presieduta dal giudice Vincenzo Romis.
Francesco Schettino attualmente è a Rebibbia
Francesco Schettino è attualmente detenuto nel carcere romano di Rebibbia, dove sta seguendo i percorsi di rieducazione previsti dall’ordinamento. In cella scrive molto, almeno questo è quello che riferiscono le persone che gli sono vicine. Ormai ha quasi espiato la pena e, come consentito dalle norme, può beneficiare periodicamente dei permessi contemplati dalla legge Gozzini, in attesa di ottenere la semilibertà. Come spiega “Repubblica” gli avvocati dell’ex capitano “hanno presentato anche istanza di revisione del processo. Dopo il primo rigetto da parte della Corte di Appello di Genova, si attende la pronuncia della Cassazione. Poi sul processo per il naufragio della Concordia calerà definitivamente il sipario”.