“Sepolti per sempre”. Strage della Marmolada, l’ipotesi choc: cosa succede sui luoghi di soccorso

Difficile recuperare le vittima della Marmolada. Dopo il crollo del ghiacciaio l’incubo di dover rinunciare, forse per sempre, al ritrovamento dei corpi rimasti si fa sempre più concreto. Come riporta La Repubblica, l’ipotesi è sempre più reale. Per Walter Cainelli, presidente del soccorso alpino Trentino, uno dei primi ad arrivare domenica sulla Marmolada: “Sarà difficile recuperare le vittime perché farlo mette in pericolo i soccorritori”.

“Un fiume di ghiaccio, sassi e rocce”, ha detto il presidente del soccorso alpino del Trentino su cui è impossibile effettuare delle ricerche in profondità. Sul posto sono arrivati i glaciologi, i quali avranno il compito di valutare le condizioni del blocco che si trova ancora in sede. “È impensabile salire ora con un pezzo di ghiaccio in un equilibrio così precario. Se cadesse le persone non potrebbero essere avvertite in tempo per salvarsi”, ha spiegato ancora Cainelli.

Difficile recuperare le vittima della Marmolada

Difficile recuperare le vittima della Marmolada: “Sepolti per sempre”

Sempre su La Repubblica si legge che ”la probabilità di un crollo del ghiacciaio sommitale di Punta Rocca era ipotizzabile da almeno due mesi. Su questo concordano soccorritori e scienziati, riuniti a Canazei per continuare le ricerche dei 13 dispersi reclamati e tentare di recuperare ciò che resta dei corpi delle sette vittime, di cui solo 3 identificate. Definirla tragedia annunciata appare estremo: non lo è parlare di sottovalutazione generale del rischio di una simile disgrazia. La ragione è semplice: il killer è il caldo, l’arma usata è la siccità”.

Difficile recuperare le vittima della Marmolada

Per il momento le opzioni sono due: indurre artificialmente lo schianto della porzione di ghiacciaio rimasto in cima o aspettare che la natura faccia il suo corso. Nel primo caso i soccorritori potrebbero lavorare in sicurezza ma il ghiaccio potrebbe seppellire, forse per sempre, le vittima rimaste intrappolate dal primo crollo. Nel secondo caso le ricerche riprenderebbero, ovviamente in sicurezza per i soccorritori, ma ”iI corpi potrebbero riaffiorare tra settimane o mesi – dice il capo nazionale del soccorso alpino, Maurizio Dellantonio – quando il caldo scioglierà il ghiaccio che li ha sepolti. Qualcuno però potrebbe non essere più trovato”.

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Difficile recuperare le vittima della Marmolada – In queste ore le ricerche vanno avanti con l’ausilio di droni e con gli elicotteri, che calano soccorritori sospesi con il verricello solo in caso di segnali dalle telecamere e infrarossi che captano segnali. In questo modo lunedì è stato possibile recuperare i resti della settima vittima, anche se irriconoscibili e parziali. È di ieri la notizia che il bambino di nove anni dato per disperso è vivo e sta bene (qui l’articolo).

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