“Salvi per miracolo”. Tragedia della Marmolada, il racconto di una guida
Tragedia Marmolada, il racconto di una guida all’Ansa. A quasi 24 ore dal disastro sono 22 i dispersi finora accertati e 7 i morti. Continuano intanto le operazioni di identificazione. “Tra i dispersi la maggior parte sono veneti e trentini, mentre tra gli stranieri ci sono cittadini nazionalità ceca”, dicono fonti dei Carabinieri di Trento all’Adnkronos. Ma il numero dei morti provocati dalla valanga potrebbe essere molto più alto rispetto alle vittime accertate finora.
“Temo che le vittime aumentino almeno del doppio se non del triplo visto il numero dei dispersi e il fatto che siano rimaste parcheggiate 16 auto”, ha detto all’Adnkronos il procuratore di Trento, Sandro Raimondi.”La prima cosa da fare in questo momento è l’identificazione delle vittime che non sarà facile, servirà l’esame del dna”, hanno spiegato. Le attività dei soccorritori sul ghiacciaio per cercare eventuali superstiti sono andate avanti durante tutta la notte.
Tragedia Marmolada, il racconto della guida Alberico Cocco
“Durante la notte c’è stato l’intervento dei droni sul ghiacciaio ma non ha dato esito. Non possiamo ancora sapere quanti sono i dispersi. I parenti delle vittime sono ora a Canazei”, hanno fatto sapere fonti del soccorso alpino di Trento all’Adnkronos. Sono inoltre in corso le procedure di identificazione delle sei vittime al momento registrate. (Leggi anche Il miracolo di una foto, cancro in remissione)
Tra le tante storie c’è quella di Alberico Cocco, 57enne vicentino direttore di escursione del Cai di Malo, sostiene di essere sopravvissuto per puro caso alla frana della Marmolada. “Io e altri 5 componenti del mio gruppo – racconta all’Ansa – possiamo effettivamente definirci così, dei “miracolati”, perché la zona in cui è avvenuto il distacco del seracco l’abbiamo attraversata nella giornata di sabato, appena 24 ore prima del disastro”.
“È accaduto per caso, perchè avevamo trovato un posto per dormire solamente per la notte tra venerdì e sabato, peraltro in un altro rifugio. Sulla Marmolada è già tutto prenotato da mesi sino alla fine della stagione estiva Frequento la Marmolada dalla metà degli anni settanta, dai periodi in cui facevo la “naja” – prosegue – e posso dire di non averla mai vista in queste condizioni”