Caso Serena Mollicone, nuova svolta nel processo: salta fuori il nome dell’assassino
Serena Mollicone, originaria di Arce in provincia di Frosinone, scomparve il 1º giugno 2001 e venne ritrovata morta due giorni dopo in località Fonte Cupa, nel territorio di Fontana Liri. Secondo l’ipotesi accusatoria l’omicidio sarebbe avvenuto all’interno della caserma dei carabinieri di Arce. Il 24 luglio 2020 il Giudice dell’udienza preliminare (GUP) Domenico Di Croce ha deciso di rinviare a giudizio i carabinieri Quatrale, Suprano e Mottola, l’ex comandante della stazione di Arce, la moglie di quest’ultimo Anna Maria e il loro figlio Marco, con l’accusa, a vario titolo, di concorso in omicidio volontario, occultamento di cadavere, istigazione al suicidio e favoreggiamento. Ora c’è stata una nuova svolta durante il processo.
Caso Serena Mollicone, nuova svolta nel processo: salta fuori il nome dell’assassino
Come riportato dall’ANSA, il pm di Cassino nel corso della requisitoria nel processo per la morte di Serena Mollicone ha affermato: “L’autore dell’omicidio di Serena Mollicone è Marco Mottola”. L’uomo è uno tre imputati accusati di omicidio volontario e occultamento del cadavere assieme al padre, Franco, ex comandante della caserma e alla moglie Anna Maria. Gli altri due imputati sono il luogotenente Vincenzo Quatrale e l’appuntato dei carabinieri, Francesco Suprano. Dunque dopo ben 21 anni dalla morte di Serena Mollicone è venuta fuori tutta la verità. Dopo anni di indagini la famiglia della ragazza ha scoperto l’identità di colui che ha tolto la vita alla 18enne. Passo dopo passo la giustizia sembra aver trionfato di nuovo.
La ricostruzione dell’omicidio
Serena Mollicone frequentava l’ultimo anno del liceo socio-psico-pedagogico “Vincenzo Gioberti” di Sora e suonava il clarinetto nella banda del paese. La madre era morta per una grave malattia quando lei aveva sei anni, il padre Guglielmo era un insegnante elementare che gestiva una cartolibreria nel paese mentre sua sorella Consuelo di 28 anni si era trasferita a Como dove svolgeva la professione di insegnante di scuola elementare.
La mattina di venerdì 1º giugno 2001, Serena si recò all’ospedale di Isola del Liri, a 10 km dal paese, per sottoporsi ad un esame radiografico. Dopo la visita medica, l’ultimo avvistamento avvenne in piazza Umberto I, la piazza principale del paese. Il cadavere venne, poi, ritrovato verso le ore 12:15 di domenica 3 giugno 2001 da una squadra della Protezione Civile, nel boschetto di Fonte Cupa ad Anitrella, a 8 km da Arce. Il corpo era adagiato in posizione supina in mezzo ad alcuni arbusti, coperto con rami e fogliame, nascosto dietro un grosso contenitore metallico abbandonato.