“Alessia non c’è più”. Choc in città, muore 17 anni vittima di un malore fulminante
Encefalite fulminante, Alessia De Nadai non ha avuto scampo. 17 anni di Treviso, si è spenta lunedì scorso dopo un calvario iniziato il 19 giugno. “La comunità di Pedavena è rimasta estremamente colpita dalla notizia dell’improvvisa scomparsa di Alessia. La ricordiamo con la sua voglia di partecipare ed essere attiva nella nostra comunità anche nei vari progetti proposti dall’Amministrazione Comunale e, da studente, dall’Istituto Comprensivo di Pedavena dove era ben voluta sia dagli insegnanti sia dai suoi compagni”.
“L’amministrazione comunale esprime la sua vicinanza alla mamma Annamaria, al papà Antonio e a tutti i familiari” ha commentato il sindaco, Nicola Castellaz. Tutto inizia il 19 giugno quando Alessia avverte un malore. I genitori capiscono che è qualcosa di grave per cui chiedono aiuto ai medici. L’evoluzione è imprevedibile, la giovane si è aggrava fino al ricovero in Rianimazione da dove viene trasferita al Ca’ Foncello di Treviso.
Encefalite fulminante, Alessia De Nadai si è spenta dopo una settimana
Un lieve miglioramento, poi un secondo intervento sabato che però non ha avuto l’esito sperato. Il dolore dei genitori, mamma Annamaria Bof e papà Antonio, è profondo. A loro, si uniscono anche i compagni di classe e i docenti della scuola che frequentava Alessia,l’Itis Negrelli. Come aveva deciso la ragazza, il suo ultimo regalo è stata la donazione degli organi. (Leggi anche “Ti devo dire una cosa”. Isola dei Famosi, la confessione hot di Mercedesz Henger a Edoardo)
Non sarà eseguita l’autopsia: il corpo della giovane sarà restituito alla famiglia perché possa essere organizzata la cerimonia di saluto, che si terrà venerdì 1 luglio, alle 16.30, nella chiesa arcipretale di Pedavena. Sarà il momento della commozione di un’intera comunità, colpita al cuore dalla tragica notizia.
L’encefalite è un’infiammazione del cervello, spesso scatenata da un virus, che causa sintomi simili a quelli di un’influenza, ma che in alcuni casi può avere conseguenze molto più gravi. Per evitarle sono importanti una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo delle sue cause. L’infiammazione fatale non è stata causata dalle zecche (come ipotizzato all’inizio) ma ad una forma virale.