IL TITANIC È AFFONDATO A CAUSA DI UN’ICEBERG? LA VERITÀ DOPO TANTI ANNI
In tantissimi siamo affascinati dalla storia del Titanic, diventata un colosso cinematografico con incassi record, nell’interpretazione di Leonardo di Caprio e Kate Winslet.
Ricordo ancora il 1997, l’anno in cui il film debuttò nei cinema e, per gli amanti di questa storia d’amore, nata nella nave affondata, c’è una novità, dato che, poco prima di San Valentino 2023, la Disney renderà disponibile al cinema la versione in 3D 4K HDR di Titanic. Rumors ci dicono che la data prevista è il 10 febbraio 2023.
Ma cosa sappiamo, finora, dell’affondamento del più grande e lussuoso transatlantico del mondo al tempo? La storia ci dice che partì per il suo viaggio inaugurale l’11 aprile 1912 da Southampton (UK) diretto a New York, affondando solo pochi giorni dopo, il 14 aprile 1912, dopo aver urtato un iceberg.
L’impatto avvenne alle 23:40 e la nave affondò in 2 ore e 40 minuti, per l’esattezza, alle 2:20 del 15 aprile) spezzandosi in due tronconi. Una tragedia avvolta, ancora oggi dal mistero, che ha da sempre incuriosito registi, scienziati e storici, appassionati lettori.
Il Titanic, già prima della sua traversata inaugurale, era ritenuta la nave più sicura al mondo, decantata da fiumi e fiumi d’inchiostro, sui principali giornali dell’epoca ma, dopo il suo affondamento, si iniziò a parlare di un’ipotesi davvero assurda: quella che la nave fosse stregata, mentre in molti, più realistici, pensarono ad errori commessi dai progettisti dell’epoca.
La domanda resta una: perché il Titanic è realmente affondato? Sono in molti a non credere nella storia dell’iceberg. Una spiegazione circolata sul web, che ha, a dir poco incuriosito, gli utenti, parla di “luridi banchieri gesuiti” che avrebbero messo in atto una complessa macchinazione per riuscire a far imbarcare sul Titanic tutti i magnati oppositori.
In questo loro piano, avrebbero coinvolto il capitano gesuita Edward John Smith a fare di tutto per speronare un iceberg nel buio della notte, colpendo l’unico punto della fiancata dove, una lacerazione di grandi dimensioni, avrebbe permesso all’acqua di raggiungere, in breve tempo, la cima delle paratie intermedie, provocando il travaso fatale.
Insomma, tutto sarebbe stato calcolato, compreso l’avviso al marconista della California, una nave che già si sapeva che si sarebbe trovata nelle vicinanze del Titanic a quell’ora e in quel preciso punto, in modo che ignorasse i disperati SOS, lanciati da coloro che erano sul Titanic già in affondamento.
A tutto questo si aggiunge il racconto di Raimondo Vitillo, oggi deceduto all’età do 88 anni. Vitillo, uno degli ultimi sopravvissuti all’affondamento, ha trasmesso al figlio Carmine il racconto di quel che, con i suoi occhi, avrebbe visto . Queste le parole di Carmine, riferite al padre: “Uscito sul ponte a prendere un po d’aria, ha udito 3 fischi, poi un forte boato e ha visto un piroscafo che se ne andava, non riuscendo a distinguere il colore della bandiera, se olandese o svedese”. L’uomo, dopo essersi salvato, pare che abbia scritto più volte all’Ambasciata per fornire la sua versione dei fatti, senza mai ricevere una risposta.
Allora il dubbio su quanto realmente accaduto al Titanic resta. Se quanto sostenuto da Vitillo fosse vero, la storia dell’affondamento del più grande e sicuro transatlantico della storia di quei tempi andrebbe completamente riscritta. E voi, che opinione vi siete fatti?