MUSICA ITALIANA IN LUTTO, L’ADDIO IMPROVVISO AL FAMOSO E AMATO CANTANTE
Immaginiamo un mondo senza musica. Come sarebbe? Ce lo siamo mai chiesti oppure abbiamo dato per scontata questa domanda? Il testo di un canzone è capace di scavare nel nostro io, di mettersi in comunicazione con lui, con i nostri pensieri, dubbi, perplessità, sentimenti.
Mi è capitato svariate volte di ascoltare una canzone e di rivivere un fatto accadutomi. In quelle parole erano espressi esattamente i concetti che io non ho mai trovato il coraggio di mettere nero su bianco.
Si, perché un musicista è prima di tutto un poeta d’anime, io oserei dire, il traghettatore del nostro animo, più volte calpestato, tormentato, dubbioso. Basta una canzone per invitarci a riflettere, per tirarsi su il morale nei momenti no, semplicemente per rilassarci al termine di una giornata frenetica.
E oggi più che mai la musica merita di essere celebrata, dopo lo stop forzato legato alla pandemia che ci ha fatto perdere concerti adrenalici, carichi d’attesa per l’uscita sul palco del nostro beniamino che avrebbe cantato il nostro testo preferito.
Il Covid, per diverso tempo, ci ha tolto quel rapporto incommensurabile con la musica dal vivo, sui palchi, nei palazzetti, nelle piazze di paese… infondo ogni posto è bello se accompagnato dalla professionalità di artisti che devono rinascere dalla macerie della pandemia.
In queste ore la musica italiana deve fare i conti con una perdita improvvisa, l’ennesimo lutto che l’ha colpita. Parlo di un grande cantante, chitarrista e compositore italiano, cofondatore del gruppo rock-progressive dei Goblin e autore di celeberrime colonne sonore horror, fra cui Profondo rosso, Suspiria e Zombi.
Parlo del 69enne Massimo Morante che, con il suo gruppo ha spopolato negli anni 70. L’artista si è spento nella sua abitazione di Roma; città in cui era nato nel 1952. Il triste annuncio del suo decesso è stato dato dalla moglie e dai figli e oggi, alle 10:30, presso la Basilica di Santa Maria in Montesanto, in piazza del Popolo, si sono tenuti i suoi funerali.
Appassionato di musica fin da bambino, Morante iniziò a suonare la chitarra a 12 anni prendendo come esempio gruppi storici come i Rolling Stones o guitar hero straordinari come Jimi Hendrix. I componenti della band, sulla pagina ufficiale di Facebook, hanno dedicato al loro amico e compagno queste parole: “Con estremo dolore e incredulità siamo costretti ad annunciare che Massimo Morante, fondatore e insostituibile chitarrista dei Goblin, ci ha lasciato”.
Come in molti sapranno, Morante, nei primi anni Ottanta quando, lasciò i Goblin per intraprendere la carriera solista, collaborando con Renato Zero, anche se, su richiesta di Dario Argento, il gruppo si è riunito diverse volte volendo la loro musica nei film “Tenebre” (1982) e “Phenomena” (1985).
E attorno a questa notizia c’è un dettaglio da aggiungere: prima di assoldare i Goblin, Argento per Suspiria aveva provato in tutti i modi a scritturare un altro storico gruppo romano, il Banco del Mutuo Soccorso. La morte di questo eccezionale artista, dal talento indiscusso, avvenuta all’improvviso, ha gettato nello sconforto tutti i suoi fan e distrutto la sua famiglia, che lo ha definito un padre e marito amorevole.