“L’ho uccisa così, in quel momento”. Elena Del Pozzo, i dettagli choc dalla mamma
Non ci sono parole per descrivere l’orrore di questa vicenda. Una mamma che decide deliberatamente di uccidere sua figlia di appena 5 anni. Il racconto choc della madre di Elena rimbomba nella mente degli italiani. E che si parli di premeditazione, di raptus accecante o di infermità mentale, poco conta a questo punto. L’unica realtà che resta di fronte agli occhi e alla mente tutti noi, è il volto di una bimba che aveva tutta la vita davanti e adesso non c’è più.
Una sensazione di impotenza e rammarico che nasce dopo le dichiarazioni volontarie rilasciate alle forze dell’ordine dopo il fermo. “Elena ha voluto mangiare un budino. Racconta Martina Patti – aveva già pranzato a scuola, poi ha guardato i cartoni animati dal mio cellulare. Io stiravo, in serata dovevamo andare da un amico di famiglia per festeggiare l’onomastico insieme ai miei genitori e la bambina era contenta”. Il racconto choc della madre di Elena dopo il ritorno a casa dall’asilo.
Il racconto choc della madre di Elena: “Ecco come ho ucciso mia figlia”
La stessa donna, anzi mamma, che era andata a prendere la figlia, come si vede anche in un video diffuso dai carabinieri. In un primo momento la donna ha sostenuto che la figlia fosse stata rapita da parte di uomini armati. Poco dopo però Martina Patti confessa tutto e dice: “Ho rimosso tutto. Non ricordo cosa sia passato nella mia mente quando ho colpito mia figlia”.
Il racconto choc della madre di Elena dopo aver fatto ritrovare il cadavere della bambina in un campo poco distante dalla sua casa di Mascalucia. Il corpicino era nascosto in cinque sacchi neri coperti da terra e cenere lavica. “Quando ho colpito Elena – avrebbe messo la donna a verbale – avevo una forza che non avevo mai percepito prima”. Poi appunto il buio: “Non ricordo la reazione della bambina mentre la colpivo, forse era ferma”.
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Ha detto di non ricordare neppure dove ha preso l’arma, verosimilmente un coltello, usato per uccidere Elena. Ricorda solo che ha “pianto tanto”. A Martina Patti, ora in carcere, viene contestato il reato di omicidio premeditato pluriaggravato della figlia. Il legale della donna ha richiesto una perizia psichiatrica: “Non era in sé”. Seguiranno sviluppi.