Mottarone, Teresa: “Abbandonati dallo Stato, mi sono indebitata per seppellire mio nipote”
A distanza di un anno dalla strage del Mottarone, in cui la cabina di una funivia si staccò causando la morte di 14 persone, Teresa Pelaggi è intervenuta per denunciare la mancanza di aiuti per la sua famiglia che ha contato tre vittime nell’incidente.
La donna ha infatti perso la figlia Elisabetta Personini, il nipote Mattia di 5 anni e il futuro genero Vittorio Zorloni e ha dovuto anche chiedere un prestito per pagare la sepoltura.
Strage Mottarone, Teresa: “Abbandonati dalle istituzioni”
Intervistata da Repubblica, la donna ha spiegato che inizialmente tutti si erano proposti di aiutarla, ma poi nessuno si è fatto vivo e si è sentita abbandonata e beffata. L’unico aiuto che ha avuto, ha proseguito, è stato da parte di cittadini, vicini di casa e genitori all’asilo del bambino.
Dalle istituzioni non ha invece avuto nulla, dall’assicurazione nemmeno: avevo chiesto una mano al Comune per pagare il funerale e si è sentita dire che la figlia non abitava più lì. Alla fine ha dovuto chiedere un prestito alla banca che sta restituendo poco per volta.
“Si è parlato tanto del bambino sopravvissuto, Eitan, e lo capisco. Ma noi abbiamo perso un nipotino della stessa età, è uno strazio“, ha poi evidenziato.
“La nostra vita è devastata, mio marito è andato in depressione, non si alzava più dal letto, non mangiava più, dopo due mesi stava per raggiungere anche lui nostra figlia“, ha aggiunto.
Strage Mottarone, Teresa: “Chiediamo giustizia”
Ha inoltre affermato di aver saputo la notizia dalla televisione perché nessuno l’aveva avvisata: “Non sapevo che loro fossero andati al Mottarone. Poi l’altro mio figlio ha fatto il numero di mio genero e hanno risposto i Carabinieri dicendo che Elisabetta e Vittorio erano morti e che il bambino era gravissimo ed era stato portato in ospedale a Torino.
Ma non ce l’ha fatta“. Quanto alla vicenda giudiziaria, per il momento non sa ancora nulla ma si è auspicata che giustizia sia fatta e chi ha sbagliato paghi.