Bimbo morto all’asilo, il grido di dolore del papà: l’annuncio mette i brividi
Una tragedia si è consumata in queste ore in Abruzzo. Nella giornata di ieri, mercoledì 18 maggio, un’auto ha travolto i bambini dell’asilo “Pile – Primo maggio” a L’Aquila. Tommaso D’Agostino, uno dei 4 bimbi feriti gravemente, è purtroppo deceduto. Da quel momento una vita stravolta quella di Patrizio D’Agostino, dipendente di una catena di prodotti per la casa, e della moglie Alessia Angelone, operatrice di una struttura per l’infanzia. L’uomo una volta giunto sul luogo dell’incidente ha dovuto assistere ad una scena indimenticabile. Vediamo insieme la prima ricostruzione di quanto accaduto.
Bimbo morto all’asilo, il grido di dolore del papà: l’annuncio mette i brividi
Doveva essere un pomeriggio come tanti quello che i bambini della scuola “Pile Primo Maggio” a L’Aquila stavano trascorrendo nel cortile. Purtroppo all’improvviso si è consumata una tragedia inimmaginabile: una Passat grigia senza freno a mano e nessuno alla guida ha iniziato a muoversi, ha preso velocità sulla discesa che porta dal parcheggio all’asilo, ha sfondato la recinzione di ferro del giardino e ha travolto i bambini. Un inferno in pochi istanti, appena prima delle 14.30 di ieri 18 Maggio 2022, le risate trasformate in pianti, grida di dolore e d’aiuto.
Dei quattro bambini feriti solo uno ha perso la vita, il piccolo Tommaso D’Agostino non ce l’ha fatta. “Dove è Tommaso?”, è la straziante domanda che il padre del bimbo investito e ucciso all’asilo all’Aquila ha fatto a tutti appena arrivato sul posto, la sua speranza di vedere suo figlio vivo e vegeto si è spenta in pochissimi istanti. Un dolore atroce che nessun genitore dovrebbe provare ma che ha accomunato l’intera comunità abruzzese dell’Aquila dove oggi è lutto cittadino. Oggi si svolgerà anche un minuto di silenzio in Senato e presso l’Università degli Studi dell’Aquila in memoria della piccola vittima.
Le parole della zia del bambino e del padre
“Tommaso era il mio piccolo Amore. Una personcina particolare speciale. Forse troppo delicato per questo mondo. Un bambino sensibile, empatico. Un puro, non perché tutti i bambini non lo siano, ma perché lui lo era per davvero”, ha raccontato in lacrime al quotidiano regionale Il Centro la zia accorsa all’ospedale dove il piccolo è arrivato già morto. Lo stesso ospedale per il quale il papà di Tommaso aveva lanciato una campagna di raccolta fondi in occasione del suo compleanno: “L’obiettivo era quello di rendere l’ospedale un luogo più a misura di bambino attraverso l’accoglienza il gioco, l’ascolto, l’allestimento di reparti più accoglienti e colorati, al fine di rendere meno traumatica possibile la permanenza in ospedale”.