“Quarta Repubblica”, il sospetto di Toni Capuozzo sull’acciaieria Azovstal: “Ecco cosa c’è là sotto”
Il famoso giornalista Toni Capuozzo è stato ospite nella puntata di ieri sera di “Quarta Repubblica“. Egli ha parlato della acciaieria Azovstal, simbolo della resistenza ucraina. Lì il battaglione Azov rimane asserragliato ormai da mesi. Ma perchè Putin non dà l’ordine di attaccare definitivamente l’acciaieria? Capuozzo avanza un sospetto. In questo articolo vi riportiamo le sue parole.
Chi è Toni Capuozzo
Toni Capuozzo è un famoso giornalista, nato a Palmanova, nel Friuli Venezia Giulia, il 7 dicembre 1948. Si è laureato in sociologia all’Università di Trento ed ha iniziato a lavorare come giornalista nel 1979 per il quotidiano “Lotta Continua”. In seguito scrive per il quotidiano “Reporter” e per i periodici “Panorama Mese” ed “Epoca”. Si occupa principalmente di politica estera e di mafia per il programma “Mixer” di Giovanni Minoli. Segue in particolare le guerre nell’ex Jugoslavia, i conflitti in Somalia, in Medio Oriente e in Afghanistan e l’Unione Sovietica. Ha inoltre ricoperto il ruolo di vicedirettore del TG5 fino al 2013 ed ha condotto “Terra!”, settimanale del TG5 in onda poi su Rete 4. Attualmente figura spesso come opinionista in alcune trasmissioni televisive.
“Quarta Repubblica”, le parole di Capuozzo sull’acciaieria Azovstal
Ieri sera è andata in onda una nuova puntata di “Quarta Repubblica”, programma condotto da Nicola Porro su Rete 4. Ospite della puntata il giornalista Toni Capuozzo, che ha parlato dell’acciaieria Azovstal. Da alcuni mesi, il battaglione Azov è asserragliato nell’acciaieria, divenuta ormai simbolo della resistenza ucraina. Tutti però si chiedono: perchè l’armata russa non attacca definitivamente l’acciaieria? Capuozzo a “Quarta Repubblica” ha avanzato un sospetto: “La voce più volte ripetuta è che lì sotto ci sia non solo un laboratorio chimico, o resti, ma decine di uomini che non sono ucraini e non sono neanche russi, ma sarebbero occidentali” – poi ha aggiunto – “Può essere una bugia messa in giro dalla propaganda russa. Ieri è uscita una delegazione di questi dell’Azov con una bandiera bianca per parlamentare. Non essendoci più civili, perché tutti i civili sono riusciti a venir via, che cos’è che trattiene i russi da fare tabula rasa? E che cosa trattano?”.