“Se n’è andato”. Addio al simbolo di tante notti: vittima di un tremendo incidente stradale
Un terribile incidente stradale si è preso la vita di Paolo Zennaro, per tutti Paolino. 41 anni, piccolo socio della catena di paninerie-hamburgerie Skassapanza era conosciuto in tutto il torinese per la sua attività di vocalist nei locali notturni della città. Oggi, davanti a tantissimi amici e parente l’ultimo saluto. Tante le testimonianze davanti al feretro come quella di Maurizio Carraro, uno dei suoi amici più cari. “Paolo era un fratello. Io faccio il deejay da tanti anni, lui ha lavorato a lungo con me come vocalist. Insieme abbiamo fatto il Festival dell’Oriente e tante altre cose”.
“Ci eravamo conosciuti anni fa a Gallipoli facendo la stagione insieme in un locale che si chiama Dune. Siamo tornati lì più volte poi a lavorare, io portavo le valigie per tutti col furgone. Paolo Zennaro una persona squisita, se poteva ti aiutava in qualsiasi maniera. Era innamorato. Gli piaceva divertirsi e fare divertire la gente. Insieme abbiamo fatto anche una trasmissione radio e tv per la Juve, io facevo il tecnico mix e Paolo e Fulvio presentavano. Avevamo ancora un sacco di cose insieme, purtroppo è andata così”.
“Paolo Zennaro aveva iniziato con me nel 2004 al Teatro di Torino – ricorda Fulvio Castellaro, altro compagno di mille avventure e suo storico socio (con lui nella foto sotto insieme a due amiche) -, poi c’è stata un’escalation, è stato formato e ha fatto centinaia di serate come vocalist. Insieme abbiamo lavorato in tutta Italia fino all’arrivo del covid”.
“Con me ha contribuito alla nascita del colosso Muccapazza, nei locali dell’ex Hennessy di Pino Torinese, con cui abbiamo preso un sacco di premi, e poi siamo passati allo Skassapanza. Era l’amico fedele che ognuno di noi avrebbe voluto avere a fianco nella sua vita, una persona allegra e intraprendente. Abbiamo fatto insieme un sacco di cose, perfino una trasmissione sulla Juve (con me che sono del Toro), raggiungendo quasi 200mila ascoltatori”.
Paolo Zennaro era anche un grande appassionato di moto. “Paolino – ricorda Stefano Rondolino detto Bota – era un nostro fratello del club Boozefighters MC (uno dei motoclub più vecchi al mondo, fondato negli Stati Uniti da reduci della Seconda Guerra Mondiale nel 1946 e con sedi in tutto il mondo, ndr), fondato sullo spirito di fratellanza e di fare feste oltre che viaggi”.