Caro benzina, il vero motivo dell’aumento dei prezzi dei carburanti lascia senza parole
Il prezzo dei carburanti aumenta giorno dopo giorno. Adesso un litro di benzina o diesel ha superato i due euro. Cosa c’è dietro la rapida ascesa dei costi di questi ultimi giorni? In molti pensano che sia una conseguenza dovuta alla guerra in Ucraina, ma non è proprio così.
Il vero motivo del caro benzina
I consumatori si domandano in questa situazione, quanto c’è di emergenza e quando di speculazione per la benzina che in alcune zone tocca anche i 2,5 euro al litro. Sicuramente la guerra ha il suo peso perché porta a sanzioni, e incertezza generale che diventano un pretesto per speculazioni finanziarie alla fonte. A essere colpiti dunque i futures delle materie prime, e questo spiega il perché gli aumenti hanno avuto inizio prima della guerra in sé.
Poi ci sono anche tutti quei meccanismi che nascono dai produttori di petrolio. L’Opec, l’alleanza di 23 paesi produttori guidata dall’Arabia Saudita e di cui fa parte anche la Russia, ha deciso di non incrementare la produzione. Di conseguenza il Brent, il petrolio estratto nel Mare del Nord, ha sfiorato i record storici. Tuttavia i prezzi così alti ci sono solo in Italia e non in tutta Europa, come mai? Il grave problema che colpisce però solo il nostro paese, sono le accise. Dal Vajont al terremoto in Irpinia: tutti giurano di toglierle, ma non lo fa nessuno: insieme pesano per oltre metà del prezzo.
Le proteste dei benzinai
In tutto questo i benzinai sono in crisi. I gestori non guadagnano niente dal caro benzina, anzi sono loro che devono sborsare soldi per le accise e ci rimettono anche a causa degli aumenti sui costi delle bollette. In questo clima di incertezza e malcontento generale, i benzinai iniziano a protestare. Da lunedì prossimo Trasportounito, una delle associazioni dell’autotrasporto, ha annunciato una serrata nazionale: una forma di protesta, ma anche perché stare fermi è diventato più conveniente che spostarsi. Unatras, invece, ha indetto una manifestazione nazionale per il 19 marzo. In Sardegna sono già iniziati i blocchi dei porti. Dove comunque molte navi sono ferme, per la stessa ragione. L’accusa per tutti è la stessa: il governo non sta facendo nulla.