Ucraina, Nato e Ue verso la resa. Rumors diplomatici: “Modello Austria”, perché sarebbe il trionfo di Vladimir Putin
L’Ucraina potrebbe seguire il modello Austria, ovvero una “neutralità perpetua” rispetto ai due blocchi. Mentre la guerra prosegue, questa potrebbe essere la formula, riporta il Corriere della sera, alla quale stanno lavorano le diplomazie, per avviare una trattativa concreta tra Ucraina e Russia. Insomma, Vladimir Putin potrebbe fermare l’armata russa se l’Ucraina adotterà la “neutralità perpetua”, appunto, modificando quindi la Costituzione che dal 2019 prevede invece un percorso di avvicinamento alla Nato.
Quindi Kiev anziché seguire il modello della Finlandia – proposto dal cancelliere tedesco Olaf Scholz – ovvero il “congelamento” per un lungo periodo della richiesta di aderire alla Nato, potrebbe adottare il metodo dell’Austria dove la “neutralità” è sancita dalla Costituzione fin dal 1955.
Secondo alcune indiscrezioni da ambienti diplomatici americani ed europei questo schema potrebbe essere un punto di partenza nel colloquio tra i ministri degli Esteri russo, Sergei Lavrov e quello ucraino, Dmytro Kuleba, fissato per giovedì 10 marzo, ad Antalya, in Turchia.
Sicuramente ora gli ucraini si trovano in una posizione più svantaggiosa rispetto a quella di un mese fa. Ieri 8 marzo il presidente Zelensky ha detto di essere “pronto a trattare su Nato, Donbass e Crimea”. Insomma, non ci sono molte alternative sul piano diplomatico. L’Ucraina può solo cedere qualcosa al presidente Putin e adottare il modello Austria abbandonando defitivamente il sogno di entrare nella Nato.
Anche perché la “neutralità perpetua” non ha impedito all’Austria di avere una collocazione in Europa e di avere peso negli equilibri politici internazionali, o come “osservatore”. Questo si potrebbe ipotizzare anche per l’Ucraina ma la procedura non dovrà comunque forzare i tempi. Eppoi, resta l’incognita Putin. Sarà disposto a garantire all’Ucraina la sovranità? Si potrà accontentare di Donbass e Crimea?