Ucraina, la decisione di Putin sull’Italia: nella lista dei paesi ostili
Guerra in Ucraina, ci sono tutti i 27 paesi dell’Unione europea – inclusa quindi l’Italia – ma anche gli Usa e il Regno Unito nella lista – compilata da Vladimir Putin e dal governo della Russia – di stati e territori stranieri “che commettono azioni ostili contro la Russia, le sue compagnie e i cittadini”. Un elenco che segnala chi ha approvato o sostenuto le sanzioni contro Mosca e che include paesi di primo piano ma, assieme all’Ucraina (per ovvie ragioni), vede anche l’inserimento di piccole nazioni, come Andorra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, San Marino e Micronesia. Spicca la presenza – inedita – della Svizzera, che ha rotto la sua tradizionale neutralità per sostenere le misure internazionali contro la Russia.
Ma oltre al valore ‘politico’ di questo elenco c’è anche una aspetto economico di grande impatto: infatti nel documento del governo si sottolinea che le controparti russe – pubbliche o private – “che hanno obbligazioni in valuta estera nei confronti di creditori stranieri dall’elenco dei paesi ostili potranno pagarli in rubli”.
Vladimir Putin, cosa prevedono le nuove misure
In pratica i bond emessi dallo stato russo o da una qualsiasi istituzione pubblica o privata potrebbero perdere di valore, dal momento che nessuna controparte internazionale accetterebbe di essere saldata in una valuta il cui valore sta precipitando in maniera verticale. “La nuova procedura temporanea si applica ai pagamenti superiori a 10 milioni di rubli al mese (o un importo simile in valuta estera)” conclude la nota.00:00/00:00
Intanto oggi nuovo tavolo di trattativa. Lo conferma la presidenza ucraina, inizierà “alle 16 ora di Kiev (le 15 in Italia, ndr.)”. “La delegazione non è cambiata”, ha scritto su Twitter il consigliere della presidenza ucraina, Mykhaylo Podolyak. La delegazione russa è arrivata a Belovezhskaya Pushcha in Bielorussia secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Tass.
I due precedenti round, ospitati sempre dalla Bielorussia, si sono tenuti il 28 febbraio ed il 2 marzo. Ieri in una nota il Cremlino, riporta il Guardian, ha dichiarato che la Russia fermerà l’offensiva militare se Kiev smetterà di combattere e saranno accolte le richieste di Mosca. Nel corso del colloquio telefonico tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader turco Recep Tayyip Erdogan il Cremlino ha ribadito che l’”operazione militare speciale”, voluta da Putin, procede secondo i piani. La Russia ha chiesto, inoltre, un approccio più costruttivo ai negoziatori ucraini in vista del prossimo round di negoziati, tenendo conto – stando alla nota – della realtà sul terreno.